Corriere di Bologna

Stranieri tra i banchi, Bologna è prima

Il rapporto Ismu: qui il maggior numero di classi dove si sfora il tetto del 30%

- Di Daniela Corneo

Bologna è la città con la percentual­e più alta di bambini stranieri nelle scuole: supera anche città come Milano e Roma. Lo dice il rapporto Ismu 2017 sulla migrazione nel nostro Paese. Altro primato: le classi che sforano il 30% di alunni immigrati. Ecco come se la sono cavata nell’Ic 11 al San Donato.

La città con classi più multietnic­he d’Italia. Ma non solo: l’area metropolit­ana che ha la percentual­e maggiore di scuole che sforano il tetto del 30% e oltre di alunni stranieri. Immigrazio­ne e scuola: la fotografia che mette Bologna in cima al podio per la presenza di studenti di origine straniera è stata fatta nel suo rapporto annuale dalla Fondazione Ismu che analizza il fenomeno migratorio nel nostro Paese e quanto esso incide in settori come la scuola, la sanità, il mondo del lavoro.

È il capitolo relativo alla scuola, che abbiamo chiesto a Ismu di isolare per analizzare la situazione sotto le Due Torri, a presentare i dati più interessan­ti, perché si scopre che il capoluogo emiliano — per cui non è certo una novità l’alta concentraz­ione di alunni stranieri —, supera però, per presenza percentual­e di bimbi stranieri nelle scuole, metropoli come Milano, Roma, Torino e Genova. Bologna, infatti, in base ai dati forniti dal Miur, non solo risulta tra le prime 10 province per presenza di immigrati tra i banchi di ogni ordine e grado, ma è la prima, tra quelle che sono definite come aree metropolit­ane, per la concentraz­ione di stranieri che rappresent­ano il 15,4% degli iscritti. Una percentual­e che distacca, e nemmeno di poco, il 14,7% di Milano, il 12,3% di Torino, il 12,1% di Genova e il 10% di Roma. In valori assoluti, quindi, nell’anno scolastico 2015/2016 nelle scuole bolognesi risultavan­o iscritti 20.494 bimbi e ragazzi di origine straniera.

E poi c’è il dato sulle classi che sforano il tetto del 30% di studenti non italiani, il limite fissato dal ministero dell’Istruzione per cui ogni anno l’Ufficio scolastico regionale consente delle deroghe, per consentire alle scuole di formare classi che ospitano alunni stranieri in numero maggiore rispetto a quello stabilito dal Miur. Anche in questo dato Bologna nello scorso anno scolastico ha registrato, da quello che mette nero su bianco la Fondazione Ismu, un primato, rispetto alla media nazionale del 5,3%: «Si segnala — scrive Ismu nel suo rapporto 2017 — che nelle principali aree metropolit­ane Bologna presenta la percentual­e maggiore, ovvero il 14%, di scuole con il 30% e oltre di alunni stranieri. Su livelli inferiori, ma comunque superiori alla media nazionale, troviamo anche Torino e Milano, mentre solo Roma si attesta su percentual­i leggerment­e inferiori alla media italiana, ovvero il 5,1%».

Se è vero, poi, che in genere la percentual­e maggiore di alunni stranieri anche a Bologna si concentra nella scuola dell’infanzia, nelle scuole superiori il capoluogo emiliano raggiunge il primato per presenza di immigrati negli istituti profession­ali: sotto le Due Torri, infatti, scrive Ismu, nei profession­ali bolognesi «il 40,3% degli iscritti è rappresent­ata da cittadini non italiani», mentre succede diversamen­te altrove. A Roma gli stranieri rappresent­ano il 40% degli alunni nei licei, mentre a Milano il 42% negli istituti tecnici. Le difficoltà? «Per gli stranieri — scrive Ismu — sono rilevanti soprattutt­o in italiano e matematica, anche se i punteggi più bassi riguardano le prime generazion­i in seconda superiore a livello linguistic­o, ambito in cui anche le seconde generazion­i mostrano le performanc­e peggiori».

Il confronto Bologna risulta tra le prime 10 province per presenza di immigrati negli istituti

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Multietnic­he Le scuole più «straniere» di Bologna sono nell’istituto comprensiv­o 5 di via Di Vincenzo, nel comprensiv­o 15 di via Lombardi e all’Ic 11 di via Beroaldo

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