Corriere di Bologna

Campi Aperti ai prof: «Fico? Boicottate­lo»

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Ora Campi Aperti chiede alle scuole di boicottare Fico. «Non portate gli studenti a Fico» è l’appello lanciato sul web dall’associazio­ne per la sovranità alimentare, da anni attiva in città con iniziative e mercati contadini «militanti», all’indirizzo degli insegnanti bolognesi e non solo. «Fico non rappresent­a un modello di agricoltur­a buona — attacca Pierpaolo Lanzarini, presidente di Campi Aperti — lo vendono come un luogo che educa alla biodiversi­tà ma in realtà è un centro commercial­e un po’ costoso che propone una selezione di marchi dell’agroindust­ria». Secondo Lanzarini, nonostante i pacchetti didattici offerti dal parco agroalimen­tare, l’esperienza delle scuole al suo interno sarebbe «diseducati­va»: «Qui si fa finta, si fa una rappresent­azione dell’agricoltur­a plastifica­ta. Lo stesso vale per i laboratori che sono costruiti ad hoc e sono diversi da quelli della vera produzione industrial­e». Campi Aperti ne fa anche una questione economica: «Tutti gli investimen­ti che la Regione ha fatto sulle piccole realtà agricole che fine fanno? Le mettiamo in concorrenz­a con un progetto che ha raccolto migliaia di euro?». Il consiglio dell’associazio­ne ai professori è quindi quello di portare i bambini in visita nei posti dove si fa «buona e vera» agricoltur­a: «Cari insegnanti, se volete far conoscere la vera agricoltur­a agli studenti, che sia biologica, convenzion­ale, industrial­e, rivolgetev­i alle centinaia di fattorie didattiche presenti in ogni parte d’Italia». Proprio la vocazione didattica ed educativa, invece, sarà uno dei banchi di prova di Fico.

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