Corriere di Bologna

Donadoni vs Gattuso Il posticipo della verità

Il meteo annuncia neve, il tecnico sprona Verdi: «Non pensi al passato, ma al suo presente»

- di Beneforti, Mossini

Uno spareggio per il settimo posto: volenti o nolenti, questo è il curioso menu del posticipo Milan-Bologna. Da una parte – sotto la neve data per certa dal meteo - i rossoneri in crisi conclamata dopo oltre 200 milioni spesi in estate, dall’altra un Bologna ben più parco ma capace di arrampicar­si nella parte sinistra della classifica: una sfida intrigante, dove il fattore ambientale rischia quasi di essere un vantaggio per i rossoblù. Donadoni però non si fida: «Tutti si aspettavan­o di più dal Milan, ma hanno giocatori con qualità sopra la media e in estate hanno speso tanto per comprarli. Vivono in momento particolar­e, ma noi dobbiamo pensare a noi stessi: servirà correre, pedalare, essere intraprend­enti e decisi su tackle e seconde palle, perché solo così potremo girare la partita e mettere in campo una prestazion­e che ingigantis­ca le loro difficoltà».

Il piano è quello di rendere San Siro un alleato, perché le recenti figuracce e un’astinenza da gol casalinga che dura dal 20 settembre possono portare a una contestazi­one al primo episodio negativo. Non a caso, Gattuso ieri ha cercato di caricare anche il pubblico. Cosa che fin qui coi giocatori non gli è riuscita: «Cambiando allenatore sono a un bivio e le attenuanti sono rimaste poche — analizza Donadoni — ciò che accadrà sarà più colpa dei giocatori che del nuovo tecnico e questo invoglierà la squadra a esprimere il proprio valore. Dobbiamo aspettarci una prova di carattere da parte del Milan, avranno voglia di rivalsa

Contro il Milan servirà correre, pedalare, essere decisi su tackle e seconde palle, perché solo così potremo girare la partita e mettere in campo una prestazion­e che ingigantis­ca le loro difficoltà: vivono un momento particolar­e

e dovremo pensare a noi stessi: un vantaggio ci mette poco a diventare l’opposto». Insomma, Donadoni avvisa tutti e invita a guardare in casa propria («quando guarderemo a noi stessi prima di guardare all’avversario vivremo la vera svolta»), cercando di tirare fuori il meglio dalla squadra. Perché il fattore psicologic­o della sfida non prescinde da quello tattico, con un Milan che virerà al 4-3-3 caro a Donadoni. A destra ci sarà Suso, «uno che fa la differenza e su cui dovremo lavorare di squadra», e il tecnico rossoblù tiene coperte le carte sia in difesa («Sono tutti papabili per giocare») che in mediana, dove Taider sembra comunque favorito su Nagy per sostituire lo squalifica­to Poli nonostante le parole di pretattica. Tra i rossoblù transitati dalla Milano rossonera ci sono anche Verdi e Destro, e Donadoni manda un messaggio a entrambi: «Destro deve dimostrare prima di tutto a se stesso, a noi e alla squadra, prima che al Milan. A Verdi invece chiedo di avere voglia, ma che non coincida solo con lo spirito di voler dimostrare qualcosa al proprio ex club». Anche perché contro certe avversarie, per quanto in crisi, bisogna per forza esprimersi come gruppo, più che come singoli. E il tecnico lo ricorda: «È vero che contro le big quest’anno siamo stati più competitiv­i della scorsa stagione, il passato deve averci insegnato qualcosa. Contro squadre come Milan e Juventus, che hanno qualche singolo che eccelle, noi dobbiamo pensare a eccellere come squadra». Il diktat è questo, per portare la Scala del calcio dalla propria parte in una notte in cui Donadoni — bandiera sempre ignorata dal Milan per il ruolo di allenatore — può consumare la più saporita delle vendette.

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 ??  ?? Ex di turno Sono tanti i rossoblù che vantano un passato tra le fila del Milan. Tra questi spicca l’attaccante Simone Verdi
Ex di turno Sono tanti i rossoblù che vantano un passato tra le fila del Milan. Tra questi spicca l’attaccante Simone Verdi

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