Corriere di Bologna

Redditi «anziani» Aumenta il gap tra le generazion­i

Il Comune: metà della ricchezza è degli over 60

- Giordano

I redditi dei bolognesi sono aumentati di poco mentre è cresciuto (di molto) il divario tra giovani gli over 60. È il quadro che emerge dallo studio del Comune sui redditi 2015 dichiarati dai bolognesi lo scorso anno. Gli ultrasessa­ntenni hanno dichiarato quasi metà del totale (il 42,8%), mentre si assottigli­a sempre di più il guadagno dei giovani: nel 2002 il reddito mediano degli under 24 era di 6.764 euro, contro i 3.979 del 2015.

È una Bologna a due velocità, dove in alcuni casi le disuguagli­anze aumentano e trovano conferma mentre in altri diminuisco­no, quella fotografat­a da uno studio dell’Ufficio statistich­e del Comune sui redditi 2015 dei bolognesi dichiarati nel 2016 ai fini Irpef. Complessiv­amente i redditi dei bolognesi sono aumentati leggerment­e (0,8%) rispetto al 2014, ma quasi la metà della ricchezza sotto le Due Torri è nelle mani di chi ha più di 60 anni. Il 3,3% dei contribuen­ti ga dichiarato un importo superiore agli 80.000 e detiene quasi un quinto del totale dei redditi, mentre le donne continuano ad arrancare rispetto agli uomini. Intatte le distinzion­i geografich­e tra zone benestanti e in difficoltà.

«Sembra emergere un aumento della distanza tra ricchi e poveri, con un deciso peggiorame­nto di questi ultimi nel medio periodo: la fascia meno abbiente è stata la più colpita dalla crisi economica» sottolinea il report. Passando a una rapida carrellata di dati, ecco i più significat­ivi: il numero di contribuen­ti, dopo anni con il segno meno, tra il 2014 e il 2015 è cresciuto (da 293.394 a 293.587). Il reddito totale imponibile ai fini Irpef è passato da 7,266 miliardi a 7,326 miliardi di euro. Il reddito mediano (considerer­emo questo valore che divide esattament­e a metà la distribuzi­one, limitando l’impatto delle cifre estreme) è stato di 19.557 euro contro i 19.408 dell’anno precedente. Già all’interno di questo calcolo si può notare il risultato più alto per gli uomini (22.028 euro) rispetto alle donne (17.314 euro). Un focus dedicato alle differenze nel periodo 2002-2015 denota però, al netto di un aumento generale del 2,6% dei redditi, due andamenti molto diversi: -1,2% per gli uomini e +7% per le donne.

A colpire è però la grande differenza generazion­ale. Nel 2015 i contribuen­ti con meno di 30 anni rappresent­ano l’8,6%

Conte L’elemento più critico è il progressiv­o impoverime­nto di chi era già con poche risorse, come i giovani Per questo in bilancio abbiamo aumentato i fondi per il sociale e per i giovani Le donne guadagnano meno, ma i loro redditi aumentano più di quelli degli uomini

del totale e dichiarano il 3,7% della cifra complessiv­a. I contribuen­ti con 60 anni e oltre sono invece il 40% e dichiarano il 42,8% del totale. Oltre la metà dei contribuen­ti dichiara meno di 20.000 euro, pur detenendo soltanto il 21% del totale dichiarato: se la soglia si alza fino a 30.000 euro ci si attesta sul 75% dei dichiarant­i. In questo caso, guardando alla situazione del 2002, appare evidente come le condizioni per i più giovani fossero meno svantaggia­te: i contribuen­ti under 30 per esempio erano l’11,5% e dichiarava­no il 6,2% dei redditi, gli over 60 erano all’incirca gli stessi ma detenevano meno percentual­e di ricchezza (il 36,4%). La fascia d’età fino ai 24 anni è passata da un valore mediano di 6.764 euro nel 2002 ai 3.979 del 2015 (-41,2%), invece nel segmento 65-69 anni si è segnato nello stesso periodo un +34,6% (da 17.000 a 20.400 euro), in quella 60-64 un +24,7% (da 19.400 a 24.200) e ancora nella 70-74 un +26,7% (da 16.100 a 20.400). Peggiorano anche i redditi per la fascia 25-29 anni (da 15.800 a 11.200 euro, -29%). In generale fino alla fascia 50-54 (qui il calo è stato del 9,6%) regna il segno meno, poi i redditi crescono.

Il Comune ha fatto anche un approfondi­mento solo sui residenti in città, escludendo chi ha solo il domicilio fiscale. In questo modo è stato possibile avere un riscontro dei quartieri e delle zone più ricche: i redditi più elevati restano in zona Colli, Galvani, Marconi e Murri, quelli minori sono in Bolognina e al San Donato, anche se guardando al 2002 molte aree periferich­e hanno visto valori in graduale aumento. «I nostri cittadini stanno mediamente meglio — dice l’assessore al Bilancio, Davide Conte – e diminuisce il divario tra uomini e donne. L’elemento più critico è il progressiv­o impoverime­nto di chi era già con poche risorse, come i giovani. Per questo in termini di bilancio abbiamo aumentato i fondi per il sociale e per le giovani generazion­i. La manovra di esenzione dell’Irpef per una fascia più ampia di popolazion­e va in questa direzione».

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