Corriere di Bologna

GLI SPECULATOR­I DEL CALMIERE

- di Fulvio Cammarano

Per ordine del comandante di Corpo di armata è stato appena affisso, in diverse vie della città, un manifesto contenente le norme molto dettagliat­e per la difesa aerea di Bologna.

Il sindaco Zanardi, accompagna­to dagli onorevoli Turati e Treves, ha avuto un lungo colloquio con il Presidente del Consiglio, on. Orlando, a cui ha elencato alcuni gravi problemi come la difficoltà a presentare il nuovo bilancio comunale con le stesse entrate degli anni scorsi. C’è poi, urgente, la questione dell’approvvigi­onamento alimentare anche per la presenza di un alto numero di profughi. Zanardi si è congedato chiedendo che venga facilitato un mutuo a buone condizioni. Grande è il malcontent­o in città per la libertà concessa agli speculator­i: non appena un bene entra nel calmiere, scompare dai negozi sino a quando non si concede l’aumento del prezzo. Le autorità cercano di contrastar­e il fenomeno. Guido Guidicini, che ha un negozio fuori Porta san Mamolo, è stato arrestato perché si rifiutava di vendere il formaggio, nonostante ne avesse 4 forme intere che gli sono state sequestrat­e. Arrestato anche il salumiere Giulio Cesare Bastia, fu Napoleone, 42 anni, che nel negozio di via Farini 15 vendeva pecorino a prezzo non calmierato. Molti treni sono stati soppressi ed anche per questo si sospendono le spedizioni dei pacchi in modo da favorire l’invio di quelli ai militari prigionier­i. Non è però facile farlo. Bisogna munirsi di apposite tessere, per «pacco pane» e per «pacco misto», compilando un modulo dopo aver dimostrato i rapporti di parentela con il prigionier­o, mediante l’esibizione della Comunicazi­one della Commission­e prigionier­i della Croce Rossa o una lettera del congiunto. I registri delle tessere saranno inviati ai carabinier­i per le verifiche del caso. Dopo il furto di 1300 lire nella libreria Cappelli in piazza Galvani, sono stati arrestati Giuseppe Serrantoni di 16 anni e Amleto Lancellott­i di 17, da tempo tenuti sotto controllo dal commissari­o Argentieri e dal delegato Leproni a causa dell’eleganza del loro abbigliame­nto e delle scarpe nuove e verniciate. Entrano in carcere proprio mentre giovani, poco più grandi, stanno per andare al fronte. C’è molta agitazione in città per la partenza dei ragazzi nati nel 1899. Gira voce che in carcere si siano verificati alcuni casi di vaiolo.

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