Montagnola, c’è anche CasaPound
La fiaccolata di Bernardini incrocia le bici dell’Xm24. Spunta uno striscione neofascista
Momenti di tensione, ieri pomeriggio in Montagnola, quando i manifestanti di Insieme Bologna, arrivati con le fiaccole per protestare contro il degrado del parco, sono stati contestati da un gruppo di ciclisti dell’Xm24. Insulti, spintoni e la polizia nel mezzo a evitare che la situazione degenerasse. E fra le fiaccole ecco spuntare anche uno striscione di CasaPound, «certi italiani non si arrendono». Bernardini liquida la cosa: «Non ci sono simboli politici».
Insulti, parapiglia e traffico in tilt su via Irnerio prima della fiaccolata «anti degrado» nel parco della Montagnola. E tra i partecipanti spuntano una decina di ragazzi di CasaPound, con uno striscione, seppure senza loghi espliciti, dai caratteri e dal messaggio inconfondibili: «Alcuni italiani non si arrendono».
Da una parte sulla scalinata del parco della Montagnola in una cinquantina con le fiaccole accese e alcuni striscioni pronti a fare il giro «anti degrado» all’interno del parco, dall’altra i ciclisti «anti Motor show» che prima hanno fatto un giro nell’area verde e poi si sono fermati su via Irnerio. Pochi minuti e i poliziotti, funzionari e uomini della Digos si sono messi in mezzo per dividere i manifestanti. Cori e insulti da stadio. «Bologna è antifascista. Fuori i razzisti», urlavano i ciclisti, tra cui c’erano diversi esponenti di Xm24. «Siete tutti drogati e spacciatori», con altri insulti pesanti rispondevano, brandendo le fiaccole, alcuni manifestanti contro lo spaccio. A un certo punto dalle offese sono passati alle mani ed è partita anche una colluttazione tra un venditore ambulante della Piazzola, che era lì per la fiaccolata anti degrado, e uno dei ragazzi della biciclettata. Manes Bernardini, presidente di Insieme Bologna, nell’organizzare la seconda fiaccolata all’interno del parco della Montagnola, aveva chiesto esplicitamente che non ci fossero bandiere e simboli politici alla fiaccolata organizzata ieri sera in Montagnola, è così è stato. Ma tra i partecipanti c’erano alcuni esponenti di CasaPound dietro a uno degli striscioni che hanno sfilato all’interno del parco. «All’inizio della fiaccosottolinea lata — spiega Manes Bernardini — mi hanno chiesto se potevano partecipare come liberi cittadini, non si sono presentati in nome di nessun gruppo politico, mi hanno detto che avevano uno striscione e gli ho chiesto che non ci fossero colori e simboli politici. Così è stato e hanno manifestato come tutti noi». Ma quello che il presidente di Insieme Bologna è il clima pieno di tensione generato «per l’ennesima volta da un centro sociale in trattativa con il Comune. L’ennesima provocazione di Xm24. Abbiamo raggiunto il paradosso quando dei cittadini che si trovano in maniera pacifica per difendere un luogo importante della città si sono trovati davanti un centro sociale, che di sociale non ha niente, a difendere questa situazione di degrado. Spero che all’ennesima provocazione il Comune inizi non solo a liberare la Montagnola ma chiuda questi centri che sono centri delinquenziali per la città. Poi si creano queste situazioni. Doveva essere una fiaccolata pacifica».
E invece è una fiaccolata piena di momenti di tensione, rispetto alla prima organizzata dopo l’aggressione alla troupe televisiva di Striscia la Notizia, meno di un mese fa. Durante tutto il percorso più volte le forze dell’ordine sono dovute intervenire per cercare di calmare gli animi. C’era chi urlava contro il degrado, chi contro gli organizzatori della fiaccolata, e c’erano gli ambulanti. Divisi anche loro: tra quelli che «non si risolvono i problemi brandendo una fiaccola come se fosse una caccia alle streghe» e quelli che «finalmente manifestate per noi».
Bernardini CasaPound? Si sono presentati come liberi cittadini Gli ho chiesto che non ci fossero colori e simboli politici Così è stato e quindi hanno manifestato come tutti noi