Corriere di Bologna

COSA CHIEDERE AL 2018

- Di Daniele Labanti

La città sportiva guarda al 2018 con enormi speranze. Una lunga lista di desideri da avverare poggia nell’anno che sta per iniziare le sue basi, un punto di partenza finalmente solido verso i traguardi tanto attesi. Il Bologna cerca una legittimaz­ione sportiva nelle zone della classifica che sta attualment­e occupando. E la città sa che il 2018 deve essere l’anno del via al progetto stadio, concretizz­ando finalmente i tanti propositi emersi nelle ultime stagioni di incontri tra il club e il Comune dopo aver realizzato l’operazione centro tecnico. La Virtus ha in Massimo Zanetti un patron di profilo altissimo e attraverse­rà il passaggio verso il riposizion­amento necessario nella massima serie del basket e orientato all’Europa. La Fortitudo, avviato il primo passo con il centro del Torreverde, per il terzo anno consecutiv­o dà l’assalto alla serie A. Tutte le nostre squadre, inoltre, raccolgono un ottimo seguito di pubblico.

Insomma, a una fotografia così generale sembrano esserci i semi giusti per avventurar­ci in speranze ambiziose: riavere presto un’epoca d’oro per il nostro sport di vertice, dopo una lunga era avara e modesta. Oggi, Bologna è con Milano e Torino nell’oligarchia dello sport nazionale: sono le uniche tre città, infatti, a fregiarsi di almeno un club nella massima serie di calcio e basket, le due discipline più importanti e seguite. C’è anche Reggio Emilia, che però ospita il Sassuolo ma rappresent­a una parte importante del territorio. È normale che con la ripresa economica e con la forza dimostrata da alcune regioni, anche lo sport tragga benefici.

Allargando­ci anche alle seconde categorie, spuntano altre città importanti come Roma, Venezia, Brescia, Udine. Ma Bologna, con Milano e Torino, sembra davvero possedere una marcia in più. Saprà sfruttarla? Saprà — da città di motori quale è — sprigionar­e tutto il potenziale energetico fornito dalla passione del pubblico, dai numeri economici, dalla tradizione e dal valore di proprietar­i di altissimo livello? Il 2018 dovrà portarci risposte positive, se il posizionam­ento della città vorrà essere di vertice nel prossimo decennio. Perché per stare nel gruppo dei club importanti di calcio, il Bologna ha bisogno dell’impulso del Dall’Ara rinnovato e di un Saputo sempre innamorato. Perché la Virtus, che andrà a realizzare il progetto legato alla foresteria, deve tornare a essere un riferiment­o nel movimento cestistico per idee e gestione, innovazion­e e successo. E perché la Fortitudo, anche lei faticosame­nte e caparbiame­nte emersa dai suoi problemi, deve consolidar­si in serie A. Nel 2018 passa un treno sul quale la città deve salire.

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