Ramagli: «Poca energia, abbiamo viaggiato a giri bassi»
Ore decisive per la panchina del coach. Ndoja: «Bisogna avere più fame di vittoria, così non va»
Una partita costellata di errori, quella della Virtus. Di approccio, strategici, tecnici. Tutto, insomma. Concedere 94 punti a Cantù sul suo campo significa condannarsi a una sconfitta quasi certa. Regalare tanti palloni, come nel primo tempo, ha permesso agli avversari di distendersi in campo aperto e trovare tanti facili punti che hanno scavato un gap importante. «Per essere competitivi qui bisogna avere un livello di energia che non abbiamo avuto — spiega coach Ramagli —. Abbiamo viaggiato sempre a qualche giro in meno di loro, subendo tanti punti in contropiede non tutti nati da palle perse. Quando sbagliavamo, loro riuscivano comunque a partire veloci e ci sopravanzavano per canestri facili. Il 26/55 da due significa che abbiamo attaccato con costanza la loro area, ma non abbiamo fatto canestro. Non ricordo quanti rimbalzi d’attacco non siamo riusciti a convertire e quanti canestri da sotto abbiamo sbagliato. In una partita come questa si trasformano in sconfitta».
Al quinto ko in sei partite, la posizione del coach bianconero torna ad essere in discussione (si parla di Recalcati o Vitucci come alternative). Soprattutto perché la squadra è sembrata piatta, con pochi sussulti e mai in partita. Una sensazione che è stata confermata anche dal capitano Klaudio Ndoja. «Bisogna avere più fame di vittoria perché così non va bene — ha detto l’italoalbanese a RadioBolognaUno subito dopo la sirena —. Eravamo spenti nel primo tempo, non possiamo subire 50 punti. Dobbiamo cambiare registro, soprattutto in difesa».
Per la prima volta in stagione, Ramagli ha cambiato quintetto partendo col doppio lungo Lawson-Slaughter: «Volevamo essere fisicamente impattanti e parzialmente ci siamo riusciti — ha detto il coach —. Con questo assetto, però, abbiamo fatto fatica quando c’era da correre indietro».