L’ira dei precari universitari Ma l’Ateneo: cento assunti
Oggi protesta il Comitato Tempi Determinati: «In 86 rientrano nella Madia»
Il personale precario dell’Alma Mater torna a protestare oggi in Senato accademico. Ma il vertice di Unibo annuncia misure che porteranno alla stabilizzazione di altri 100 lavoratori.
Il personale precario dell’Alma Mater torna a protestare. Oggi in Senato accademico il Comitato Tempi Determinati dell’Università manifesterà il suo «disappunto per il colpevole silenzio e l’attesa dell’amministrazione» sull’applicazione della legge Madia. Il vertice di Unibo spiega non solo di aver anticipato con il Piano di stabilizzazione, voluto dal rettore al momento del suo insediamento, che ha portato all’assunzione di 120 persone, ma di aver già in programma altre misure che porteranno alla trasformazione in tempi indeterminati di circa 100 lavoratori.
«Da un documento istruttorio fornito dall’area del Personale — spiega il Comitato — abbiamo appreso definitivamente che i presupposti di fatto e di diritto per l’assunzione ci sono e sono evidenti e validi per almeno 86 persone». Degli 86 assumibili, chiarisce ancora il Comitato, «47 sarebbero attualmente a tempo determinato, di cui 45 presenti almeil no in una graduatoria a tempo indeterminato» e come disposto dalla legge « prioritari» e «39 esterni o ex tempi determinati cessati». « La legge c”è — incalza il Comitato — e ora l’Ateneo decida di applicarla. Cosa stiamo aspettando?». Per questa ragione i lavoratori oggi saliranno al primo piano di Palazzo Poggi per manifestare e chiedere all’Ateneo di porre fine al precariato.
Il personale tecnico e amministrativo, come ricordato in tante occasioni, ha fatto pendere l’ago della bilancia nella vittoria del rettore Francesco Ubertini. Tra le sue prime mosse ci fu un grande piano di stabilizzazione per ridurre i 280 contratti a termine. Di questi si è potuto agire su 240 e 120 sono stati stabilizzati tra 2016 e il 2017. «In questo modo — ricorda il direttore generale Marco Degli Esposti — esaurivamo la capacità assunzionale fino al 2019».
Ubertini ha però inserito altre misure dedicate a tecnici e amministrativi nella delibera di programmazione del personale. «Stiamo procedendo ad assumere una settantina di persone usando le graduatorie esistenti ed altre fatte ad hoc — spiega Degli Esposti —. Con queste chiamate intercettiamo precari, una parte dei quali rientrano nei benefici previsti dalla Madia. In più i progetti dei dipartimenti eccellenti prevedono la stabilizzazione di una o due unità di personale a tempo determinato». Quindi le persone stabilizzate nei primi mesi del 2018 sarebbero un centinaio. «Le risposte ci sono — conclude —, e valuteremo anche la capacità assunzionale aggiuntiva che il ministero ci metterà a disposizione con la legge Madia».