Gualmini politica «Resto in Regione Pisapia? Avanti anche senza lui»
La vicepresidente: il mio futuro è in Viale Aldo Moro. Le materne a pagamento? Non sono un tabù
«Sto molto bene in Regione, se guardo il mio futuro lo vedo saldamente alla vicepresidenza di Viale Aldo Moro». La numero due dell’Emilia-Romagna Elisabetta Gualmini smentisce i rumors che la vogliono in corsa per il parlamento. «Mi dispiace per Pisapia — dice —, ma bisogna andare avanti con una lista di sinistra guidata da Zedda». Sul fronte locale, Gualmini, dopo aver appoggiato Rizzo Nervo al congresso, ora lo invita ad entrare nella segretaria del leader di via Rivani Critelli. E con la scelta di Merola di inserire una tariffa di frequenza, fa capire che non esiste un tabù sulle materne gratuite: «In Regione è così da tempo».
La vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini era stata tirata in ballo nel toto candidati per il Parlamento. A domanda, però, l’interessata si sfila: «Sto molto bene in Regione, ho modellato la mia azione in base ai principi riformisti del Pd. Ora voglio consolidare questo mio lavoro. Se guardo il futuro vedo me stessa saldamente alla vicepresidenza di Viale Aldo Moro».
Vicepresidente, in Regione l’alleanza di centrosinistra terrà o risentirà delle divisioni nazionali?
«Governiamo in base ai programmi. Non vedo alcuna ripercussione negativa, ma la capacità di stare molto sui progetti che servono a questo territorio. Mi sembra che si possa andare avanti così. Penso, e mi auguro, anche dopo il 2019».
Renzi intanto ha perso Pisapia.
«Mi dispiace, è comunque una persona da tutti stimata. Tuttavia credo che a sinistra del Pd ci siano forze e persone per potersi alleare. Non è tramontata la possibilità di una coalizione con il Pd come baricentro, una lista di centro e un’altra di sinistra».
Pisapia era un leader riconosciuto. Il sindaco di Cagliari Zedda, del quale si parla tanto in questi giorni, un po’ meno.
«Invece ritengo Zedda un nome interessante. Tenderei a non sottovalutarlo. E comunque contano i voti, che arrivano al di là delle personalità in campo».
Merola ci ha creduto tantissimo a Pisapia. Ora è rimasto un po’ isolato?
«Non sono nella sua testa, non so che investimento avesse fatto. Ho comunque sempre considerato il sindaco dentro al Pd».
Ora il pressing di Liberi e uguali su Renzi si fa più forte. Secondo lei il segretario dovrà fare un passo indietro?
«Renzi ha vinto le ultime primarie, mi sembra improbabile che debba fare un passo indietro, a favore poi di chi non si capisce. Dopo il voto, a seconda di come è andata, si deciderà cosa fare. Non condivido la scelta nostalgica e identitaria di Liberi e uguali, tra l'altro con dentro D’Alema e Bersani che nel passato erano a favore abolizione dell’art. 18, per le liberalizzazioni e oggi improvvisamente si trovano sul fronte della sinistra settaria. Ripeto, un passo indietro di Renzi mi sembra surreale, altro discorso è la Presidenza del Consiglio. Dopo si vedrà, oggi è imprevedibile».
Nel questionario del Pd di Bologna la base chiede più sicurezza per i cittadini italiani.
«Non sono stupita, non è un tema di destra».
Interessa molto di più dello ius soli.
«Sullo ius soli bisogna trovare tempi e numeri per approvarlo. Io non sono in Parlamento, ma avrei votato a favore di questa legge, che va fatta. Vediamo rispetto alla chiusura del mandato se ci sono le possibilità in Parlamento. Però non ricondurrei tutto a questa battaglia. Cose di sinistra ne abbiamo fatte, sia con Renzi che con Gentiloni: penso al femminicidio, al caporalato, al fondo per la povertà assoluta, alla legge sul dopo di noi e sui caregiver. Vorrei trovare un altro governo che abbia fatto tutto questo».
Lei al congresso bolognese del Pd si è schierata con lo sconfitto Rizzo Nervo, che ora deve decidere se entrare o meno con la sua area nella segreteria del leader provinciale Critelli.
«Io sono per entrare, non ha alcun senso in questa fase pre elettorale, in cui bisogna mostrarsi uniti, puntare sull’isolazionismo».
Sulle scuole d’infanzia come giudica la scelta di Merola di togliere il principio di gratuità e inserire la tariffa di presenza?
«I Comuni decidono in autonomia. Posso osservare che tutti i capoluoghi in regione, se non sbaglio, hanno da tempo inserito questa tariffazione, graduata a seconda del reddito».
Le materne a pagamento e non più gratis, insomma, non devono essere considerate un tabù.
«A Modena, Reggio, Ferrara, Parma questo avviene da tempo. Non mi sembra sia una cosa così scandalosa, soprattutto se questa operazione andasse a diminuire le tariffe dei nidi».
Mi dispiace per Pisapia, ma credo che a sinistra del Pd ci siano ancora forze e persone per potersi alleare Le divisioni nazionali? In Regione non vedo ripercussioni negative, mi sembra si possa andare avanti così