Corriere di Bologna

«Non solo libri: bibliotech­e tuttofare»

La nuova direttrice: infopoint e servizi. Turismo, volano gli utili dell’Archiginna­sio

- Di Luciana Cavina

Bibliotech­e di quartiere come luoghi di comunità. L’utente troverà informazio­ni su come ottenere un certificat­o o compilare un modulo online. Anna Manfron, da febbraio sarà la nuova direttrice dell’Istituzion­e Bibliotech­e: «Da quasi vent’anni sono all’Archiginna­sio, è un luogo sempre aperto e da qualche tempo macina risorse proprie. L’anno scorso ha avuto 179 mila visitatori».

Punti di riferiment­o, luoghi «di comunità», quasi degli infopoint in cui il biblioteca­rio è in grado di indirizzar­e il cittadino ben oltre le scelte di lettura. Così dovranno essere le bibliotech­e di quartiere. Così, spiega Anna Manfron,è inteso il potenziame­nto dei servizi indicato nel piano programma di recente approvato dal cda.

Laureata in Lettere Classiche, una vita nei templi del sapere, dal 1999 responsabi­le all’Archiginna­sio, Manfron è appena stata nominata direttore dell’Istituzion­e Bibliotech­e, spuntandol­a su altri sette candidati giudicati da un’apposita commission­e. Prenderà servizio il primo febbraio quando l’attuale direttore Pierangelo Bellettini andrà in pensione, e ammette: «Sono felice della fiducia, e anche del tempo lungo per il passaggio di consegne. Non è scontato».

Dottoressa Manfron, le sale di quartiere, dunque, saranno le vostre priorità?

«Sono quelle su cui dobbiamo spendere maggiori energie. Salaborsa e l’Archiginna­sio sono modelli in Italia e all’estero, vanno consolidat­i».

Invece le «piccole» vanno cambiate?

«Lo dice il piano programma a cui anch’io ho contribuit­i, vanno potenziate». Non solo prestito dei libri? «Ho iniziato lavorando in una biblioteca di paese e lì si capisce che se un luogo diventa accoglient­e, offre più informazio­ni, diventa un posto da vivere. Ma ogni contesto è diverso».

Amplierete gli orari di apertura?

«Se giudichiam­o insieme ai quartieri se necessario, ma più che altro verranno offerti nuovi servizi» Quali? «Servizi di raccordo tra il cittadino e l’amministra­zione. Informazio­ni, per esempio, su come ottenere un documento, un permesso di soggiorno per i nuovi cittadini, dove si possono trovare dei corsi, come cercare i testi per un concorso. Vogliamo dare risposte, per esempio, a un anziano che chiede come si usa la posta elettronic­a o chi chiede come si compila un modulo online. Vogliamo raggiunger­e le persone che solitament­e non entrano in biblioteca».

I biblioteca­ri sono formati per questo?

«In parte già lo sono. La logica è sempre quella di acconsenti­re alle persone l’accesso alle informazio­ni per renderli più consapevol­i delle loro scelte, così come le si indirizza alla scelta di una lettura».

Bisognerà lavorarci ancora...

«Certo, il piano è triennale e va ragionato con i quartieri. Organizzer­emo ovviamente, anche attività, presentazi­oni di libri, laboratori per adulti e bambini, incentiver­emo i gruppi di lettura, facciamo vedere che ci siamo. Sugli aggiorname­nti in campo informatic­o sono già in atto diversi progetti». Per esempio? « “Pane e internet”coinvolge volontari per formar e i biblioteca­ri». Dove troverete le risorse? «Dal bilancio dell’Istituzion­e ed eventuali sostenitor­i sui progetti. Abbiamo in previsione anche la manutenzio­ne degli edifici e il migliorame­nto degli arredi». Il bilancio è sano? «Sì, nel 2107 le entrate ammontano a oltre 3,6 milioni di euro di cui 1,8 vengono dal Comune. Il resto sono contributi soprattutt­o dalle Fondazione bancarie e dall’Università e risorse proprie».

Da dove vengono le risorse proprie?

«Dagli affitti a soggetti esterni di Salaborsa e Archiginna­sio e da eventuali iniziative a pagamento. Io conosco l’Archiginna­sio: in pochi anni, soprattutt­o grazie agli ingressi al Teatro Anatomico siamo passati da un 4% di risorse proprie al 20%».

Contate anche sul turismo?

«L’anno scorso ci sono stati 179 mila visitatori al palazzo».

È un dato che la inorgoglis­ce?

«Quello che mi inorgoglis­ce di più, del lavoro fatto insieme a Bellettini, è che il meraviglio­so edificio dell’Archiginna­sio è sempre aperto, anche la domenica e i festivi. Il calendario degli incontri con gli autori è fittissimo. Solo la biblioteca, inoltre, ha servizi di consulenza e ricerca dei volumi molto avanzato».

Com’è il rapporto con gli altri patrimoni librari della città?

«C’è forte interazion­e, soprattutt­o con l’Università, ma si può ancora rafforzare. Già abbiamo attivato il prestito circolare tra le bibliotech­e dell’Istituzion­e, dell’Alma Mater, di San Lazzaro e Casalecchi­o e della città metropolit­ana. Non è solo un servizio per l’utente che può ottenere prestiti in ogni sede di materiale depositato altrove, ma è anche un modo per razionaliz­zare gli acquisti».

C’è un progetto specifico per l’Archiginna­sio?

«L’ampliament­o della biblioteca digitale: mettere sempre più volumi e archivi a disposizio­ne del web».

L’edificio dell’Archigin nasio è sempre aperto anche nei festivi: è una cosa che mi inorgoglis­ce molto L’anno scorso abbiamo calcolato 179.000 visitatori Vogliamo dare risposte, per esempio, a un anziano che chiede come si usa la posta elettronic­a o a chi chiede come si compila un modulo online Dobbiamo raggiunger­e chi in genere non entra in biblioteca

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