Il «gabinetto delle meraviglie» A Mirabilia non ci sono solo libri
In via Carbonesi lo spazio aperto da Lina Vergara: dal 2018 lo scrigno segreto
Come per incanto, Bologna avrà la sua wunderkammer. L’inedita camera delle sorprese o gabinetto delle meraviglie verrà svelata all’inizio del 2018 in via de’ Carbonesi nella sala sotterranea della libreria aperta in silenzio pochi giorni fa dall’eclettica casa editrice modenese Logos. «Mirabilia», questo il suo nome, è però una scommessa particolare.
La spiega la sua ideatrice, Lina Vergara, figlia dell’inventore di Logos, quel Rodrigo scappato dal Cile e da Pinochet nel 1973 e che in Emilia allestì un’agenzia di traduzioni mondiali, poi (anche) casa editrice indipendente (con spedizioni velocissime) specializzata in pubblicazioni votate allo straordinario e alla curiosità: illustrazioni, mappe, fotografia, architettura, storia, sesso, arte… «L’idea è di creare uno spazio culturale che si rifà alle wunderkammer, non una semplice libreria. La nostra linea editoriale è molto specifica, aperta verso le curiosità in generale che sono poi alla base del concetto della raccolta di oggetti straordinari», dice Vergara. «In passato abbiamo proposto alle librerie italiane di aprire uno scaffale specificamente wunder intitolato Mirabilia, ma è stato inutile: i librai ragionano in un altro modo, non hanno formazione estetica, i nostri titoli (compresi i Taschen che trattiamo da sempre) andavano qua e là. Allora ho pensato di aprire la nostra stanza delle meraviglie».
Nel sotterraneo della libreria, che è anche galleria espositiva con tanto di balconata, sabato 16 dicembre verrà allestita infatti la prima mostra con le illustrazioni, senza parole, del Barone Rampante disegnate dallo spagnolo Roger Olmo, presente a Mirabilia, e pubblicate in un titolo Logos. Ne seguiranno delle altre, ma intanto nel 2018 verrà allestita l’attesa wunderkammer, «che ho visto nelle metropoli mondiali, ma senza libri. Noi invece colmiamo la lacuna, ci saranno anche loro. Sarà un piccolo salotto con pezzi di collezionismo, illustrazioni, allestimenti per appassionati, curiosità e sorprese». In realtà «volevo includere anche una biblioteca, una videoteca, uno spazio per i giovani così veloci a fare collegamenti e aprire link post lettura. Operazione troppo impegnativa. Ora partiamo così, poi vediamo».
Bologna primo step. «Vivo qua, la zona mi piace, la città è quella che per me meglio rappresenta l’Italia in termini di comunicazione: treni, aerei, turismo ancora sostenibile, vita piacevole». E poi l’Università «con cui stiamo dialogando per realizzare un grande volume con la riproduzione fotografica, con gli scatti di Carlo Vannini, dei reperti e delle cere del Museo Poggi e della Collezione Luigi Cattaneo».