La costruzione di uno sguardo attorno al teatro
Venerdì a Palazzo d’Accursio il convegno «Pubblico a chi?» con interventi di operatori del settore
Ci sono tanti modi di stare nel teatro: da attori, registi, scenografi, tecnici, organizzatori, ma anche, naturalmente, da spettatori.
L’associazione culturale Altre Velocità si è situata a metà tra chi il teatro lo fa e chi lo osserva, in una posizione importante, alla quale negli ultimi anni si sta dando più rilievo (ma mai quanto meriterebbe): quella di fornire a chi guarda il teatro gli strumenti per leggerlo, apprezzarlo, viverlo sempre più a fondo.
Questo gruppo di giovani operatori, formatisi per lo più all’Alma Mater, è nato come comunità di critici interessati alle a arti contemporanee; si è poi sempre più specializzato nella formazione del pubblico. Oggi lo incontrate all’Arena del Sole con «WikiArena», brevi introduzioni agli spettacoli in programma; oppure in laboratori che seguono festival o stagioni teatrali; o anche in progetti nelle scuole. Dal 2014 l’associazione è finanziata dal Fus per i suoi progetti di formazione dello spettatore, con azioni pratiche sempre connesse al momento della riflessione teorica. Per questo organizza, venerdì dalle 9 alle 19 nella sala Tassinari di Palazzo D’Accursio, il convegno «Pubblico a chi?», che vedrà interventi di accademici e di operatori, discussioni, esposizione di esperienze pratiche.
«Con Altre Velocità — spiega l’assessore alla cultura del Comune Bruna Gambarelli — abbiamo stipulato una convenzione triennale, con possibilità di proroga biennale, proprio per le attività di approfondimento che svolge per aiutarci a comprendere chi è il pubblico dei nostri teatri e per la sua attività di formazione, entrambe essenziali per operare in senso sempre più trasversale e per raggiungere e formare nuovi spettatori».
La giornata mette a confronto concezioni e pratiche, interrogandosi su cosa si intende quando si parla di «formazione del pubblico» (molte volte si intendono cose e azioni diverse). I lavori saranno aperti dall’assessore Gambarelli, cui seguirà una relazione di Piergiorgio Giacché, antropologo che molto si è interrogato sul rapporto tar spettacolo, spettatori e società contemporanea.
Interverranno poi Federica Zanetti di Scienze della formazione, impegnata sulle risonanze del teatro civile, Laura Gemini e Stefano Brilli dell’Università di Urbino, la direttrice di «Agorà» Elena Di Gioia, Luca Lambertini della rivista «Gli asini», i docenti Marco De Marinis e Rossella Mazzaglia, Michele Trimarchi, studioso di economie dello spettacolo, Emilio Varrà di Hamelin e molti altri, in una prospettiva anche multidisciplinare.