«Il berretto a sonagli» con Tomaso Bianco
Al Duse lo spettacolo (storico e popolare) di Pirandello
La corda seria, la corda civile, la corda pazza. Alzi la mano chi non riconosce la commedia. È una delle più famose di Pirandello, Il berretto a sonagli, la patetica storia dello scrivano Ciampa che per evitare uno scandalo familiare invita conoscenti e parenti (la moglie Beatrice, fedifraga, la moglie dell’adultero) a usare quelle corde che permettono, simulando, di vivere in società senza troppi dolori. Lo scrittore siciliano ne apprestò due versioni, una in dialetto, l’altra in italiano. La prima debuttò cento anni fa nel 1917 al teatro Nazionale di Roma, nell’interpretazione di Angelo Musco.
Per ricordare questo anniversario, e il suo maestro, Eduardo De Filippo, che del Berretto a sonagli diede una storica interpretazione, Tommaso Bianco ripresenta la commedia questa sera alle 21 sul palcoscenico del teatro Duse (biglietti 15 e 20 euro, info: 051/231836).
Bianco è un attore ben noto ai frequentatori del teatro di via Cartoleria e di altri palcoscenici cittadini. Napoletano di Arzano, dalle parti di Secondigliano e di Scampia, luoghi di cui si parla spesso per il malaffare, figlio di un operaio che scriveva poesie, ha sempre amato il teatro. Marconista militare, lasciò presto la divisa per seguire Eduardo de Filippo (ma ha recitato anche con il fratello Peppino, nel Masaniello di Armando Pugliese e in altre opere). Debuttò con Eduardo in Filumena Marturano, edizione del 1968 con Pupella Maggio, proprio sul palcoscenico del Duse. Poi, dopo tante tournée, si innamorò di Cristina Passaro, la sposò, la seguì a Bologna quando la moglie trovò un impegno presso l’Ospedale Maggiore. E da allora ha eletto la nostra città a sede della sua compagnia, specializzata nel repertorio eduardiano e in spettacoli con la maschera di Pulcinella. La versione che porta in scena al Duse è quella in napoletano di De Filippo, con alcuni suoi interventi di adattamento. Sul palco, oltre a lui e a Cristina Passaro nel ruolo di una «saracena cantastorie», Fabiana Panunzio, Egidio Frattarelli, Ida Cioffi, Massimo Riccobono, Fiorella Tamburrelli, Caterina Giannattasio e il piccolo Aristotele Bianco nella parte di uno scugnizzo napoletano.