SANDRO BALDONI IL SISMA VISTO DA DENTRO
Stasera la proiezione del documentario «La Botta Grossa. Storie da dentro il terremoto». Un bilancio sulle macerie architettoniche, infrastrutturali, ma soprattutto umane a due anni di distanza. I ristoratori bolognesi offriranno un rinfresco a sostegno d
Nella Bologna che negli anni Novanta veniva usata come set per film e videoclip, il regista umbro Sandro Baldoni aveva diretto i suoi primi due film, Strane storie e Consigli per gli acquisti. Già giornalista per Il Manifesto, L’Espresso, Cuore e Il Male, il nome di Baldoni resta legato soprattutto alla sua attività di autore di spot pubblicitari di notevole successo. Un anno fa il terremoto che ha duramente colpito il centro Italia ha distrutto anche la casa di Baldoni, che per questo ha deciso di provare a raccontare il sisma dall’interno, attraverso alcune storie di sopravvissuti. Come il muratore che continua a starsene rintanato sotto mezzo tetto, in compagnia di fiaschi di vino e sigari toscani, senza che nemmeno i carabinieri riescano a portarlo via. Il risultato sono gli 82 minuti de La botta grossa. Storie da dentro il terremoto, road-movie tra Marche e Umbria, da Porto Sant’Elpidio a Visso e Norcia. Tra strade dissestate, incontri in una Pro loco divenuta una sorta di isola comune, villeggiature forzate al mare, scuole improvvisate, palestre divenute studi di psicologo e racconti di anziani. Il film verrà proiettato questa sera alle 21,15 all’Europa Cinema con ingresso a 8 euro. In precedenza, alle 19.30 al Loft Kinodromo di via San Rocco 16, ci sarà un incontro con lo stesso Baldoni condotto da Michele Pompei di Nino Web con la partecipazione di Roberto Sbriccoli, presidente della ProLoco Campi, della scrittrice Chiara Caporicci e del montatore Fabio Bianchini. Con alcuni ristoratori bolognesi che offriranno un piccolo rinfresco a sostegno del progetto Back to Campi. Ideato per rilanciare il piccolo borgo medievale a ridosso del Parco dei Sibillini, a 11 chilometri da Norcia, duramente colpito dal terremoto, prevede un’area con bungalow in legno completi di ogni confort, una piscina di 25 per 12,5 metri, diversi servizi e un’area verde per i bambini. «Il terremoto prima di tutto spacca la testa e il cuore delle persone, poi i muri e le cose e il film — dice Baldoni — è il racconto delle ferite che hanno segnato, in molti casi in modo definitivo, chi è sopravvissuto. Un film fatto di storie, volti, paesaggi mozzafiato, abissi di paura e macerie, interne ed esterne. Dove la pietas convive con l’ironia e con il sorriso, perché gli umbri e i marchigiani, gente silenziosa, sono anche piacevolmente ironici. E una battuta sagace non manca mai, neanche nelle situazioni più tragiche. Comunque con la voglia di riprendere in mano i sassi che sono caduti e ricostruire una vita, se è possibile».