Dai settori alle filiere La nuova governance degli industriali
Confindustria Emilia vara il sistema delle filiere. A pochi mesi dalla nascita il consiglio direttivo della territoriale di Bologna, Modena e Ferrara — la seconda più grande in Italia — ha dato il via libera al progetto per iniziare ad attivare, usando le parole del numero uno degli industriali bolognesi Alberto Vacchi, «meccanismi di governance e di rappresentanza non per settori ma attraverso la logica di filiera». Per il sistema confindustriale, sottolinea il patron di Ima, è una novità: «È un passaggio molto significativo, siamo i primi nel sistema a portarlo avanti», sottolinea Vacchi.
Un anno e mezzo dopo la campagna elettorale per viale dell’Astronomia, andata per un pugno di voti a Vincenzo Boccia, il numero uno di Confindustria Emilia torna così sul tema filiere, che fu il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale. Il quadro sarà definitivo a gennaio-febbraio e comprenderà sia le modalità di funzionamento del nuovo sistema, sia il numero di filiere contemplate: «Ce ne saranno diverse, una decina, anche se il numero è aperto», stima Vacchi. Ieri, nel direttivo, si parlava già di venti. L’idea è che una singola azienda possa far parte di più filiere, in maniera trasversale. E ciascun singolo segmento contemplerà le varie imprese dello stesso mondo: per esempio l’agroalimentare prevederà sia i produttori di cibo sia i costruttori di macchinari.
Vacchi aveva anticipato quella che poi è stata la decisione del direttivo in mattinata, al convegno organizzato nella sede di Carisbo «La banca, motore dell’economia nel contesto europeo». Ad aprire i lavori il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: «La via maestra per ridurre il debito è la crescita», il monito. Per il presidente di Carisbo Gianguido Sacchi Morsiani, a livello europeo «il percorso verso un auspicabile modello federale è sempre l’obiettivo fondamentale». L’ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina ha ricordato i 45 miliardi di crediti erogati nei primi 11 mesi del 2017. C’era l’ex premier Romano Prodi, che ha negato l’ipotesi di un suo ritorno in campo in caso di sconfitta del Pd alle elezioni: «È un colpo di fantasia, un meraviglioso colpo di fantasia: io ormai sono vecchio».