I bibliotecari del 32: giù la musica del Guasto
La proposta del sovrintendente. L’assessore Malagoli: «Più vivibile è la zona, meglio è». I paletti del Quartiere
Musica troppo alta nel Winter Village al Guasto: polemiche da studenti e bibliotecari.
Un bar con i tavolini sotto il portico e un negozio «di cobranding con l’Università nel foyer» per rispondere ai problemi legati al degrado sotto il portico del Teatro Comunale in piazza Verdi. È la proposta lanciata del sovrintendente, Fulvio Macciardi, a cui strizza l’occhio Palazzo d’Accursio: «Una zona più visitabile e vivibile è meglio». Più prudente invece il Quartiere San Donato-San Vitale, che aspetta di comprendere meglio il progetto: «Bene l’intrattenimento ma occorre abbinarlo alla cultura».
Occorrerà attendere anche che il progetto venga messo nero su bianco. «Sono solo anticipazioni — ha spiegato Macciardi durante una commissione a Palazzo d’Accursio — non ci sono ancora progetti ben definiti, ma auspico che si possa avere un masterplan globale entro pochi mesi, per poi fissare una scadenza dei lavori». Una risposta, dunque, al bivacco sotto al portico del Comunale, dove spesso si intrattengono anche spacciatori, perlopiù algerini e tunisini che vendono anche eroina e cocaina. Ma è sempre Macciardi a sottolineare che: «L’importante è che la riqualificazione del portico si inserisca in un intervento più ampio, perché da sola servirebbe a poco», anche se quantomeno «il cantiere impedirebbe per un po’ di tempo di bivaccare lì. Il portico va riempito, magari con un nuovo bar-ristorante, aperto tutti i giorni per tutto il giorno, che attiri una clientela diversa da quella tipica della zona universitaria; che abbracci il tratto di portico almeno fino all’ingresso, che potrebbe essere delimitato con vasi o fioriere e ospitare dei tavolini».
L’ipotesi sarebbe «ampliare il bar interno lungo l’asse di via del Guasto». Infine, il negozio nel foyer: «L’unione degli sforzi con l’Università abbasserebbe i costi aumentando l’offerta». E potrebbe inserirsi in un progetto più ampio «che preveda anche, ad esempio, una serie di lezioni di arte o di storia della musica». Un connubio che potrebbe andare a braccetto con il discorso che fa la presidente del Quartiere, Rosa Amorevole, sui progetti possibili e per cui ha qualche perplessità senza un piano concreto. «Che occupare il portico sia un modo per risolvere il problema lo abbiamo già dimostrato quest’estate con il Guasto Village (oggi in versione invernale, ndr), portare gente e far vivere i luoghi è la soluzione. Occorre però comprendere esattamente il progetto: a un bar vanno aggiunti aspetti culturali, è quindi presto per pronunciarci. Penso però che all’interno dei vari progetti per quella zona si stia facendo un ragionamento complessivo per comprendere cosa si può fare. Potrebbero esserci soluzioni molto articolate e con questo non intendo che si ripropongano gli stessi progetti ovunque. Poi bisogna sempre interpellare anche i soggetti vicini a quella zona».
Strizza invece l’occhio alla proposta del sovrintendente Riccardo Malagoli, assessore comunale alla Sicurezza : «Ero in commissione insieme a Macciardi — spiega — e quando c’è una proposta, se concordata con tutti i soggetti interessati, non si può che accoglierla con positività. Naturalmente occorre fare dei tentativi, ma l’obiettivo resta uno: una zona più visitabile e vivibile è meglio».
L’ipotesi del Teatro Ampliare il bar interno verso fuori e aprire nel foyer un negozio con l’Università Macciardi Auspico che si possa avere un masterplan globale entro pochi mesi, per poi fissare una scadenza dei lavori