Quando Fenucci sfilò Destro ai bianconeri
Claudio Fenucci riuscì a strappare Mattia Destro alla Juventus. È il giugno del 2012, Destro ha alle spalle un’annata piena di luci nel Siena, 30 presenze e 12 gol, con tutte le grandi squadre del nostro campionato che gli hanno messo gli occhi addosso e se lo contendono a peso d’oro. L’attaccante è in compartecipazione tra Siena e Genoa, il direttore sportivo dei bianconeri Giorgio Perinetti aveva versato un anno prima poco meno di 3 milioni di euro (precisamente 2,750) per la metà a Enrico Preziosi. Che a fine campionato lo rivuole ed è pronto a riscattare anche l’altra parte, avendo alle spalle almeno da 4 mesi la Roma. Proprio la Roma di Fenucci e di Walter Sabatini, appunto. Comincia un autentico balletto, anche la Juventus lo chiede con insistenza, ma il Genoa ha un’opzione scritta e i margini entro i quali muoversi sono minimi.
Una volta capito che con il Siena è complicato trovare il terreno fertile ecco che soprattutto la Juve (oltre a Milan e Inter) va su Claudio Vigorelli, allora procuratore del giocatore, ma anche su questa strada trova più di un semaforo rosso. Per un motivo. Questo: l’operazione sembra già definita anche nei dettagli. E cioè: il Genoa riscatta l’altra metà di Destro e poi gira l’intero cartellino dell’attaccante alla Roma, che offre tanto, credendo da morire nelle qualità del giocatore, il quale ha dimostrato di avere il gol addosso. La quadratura del cerchio arriverà un paio di settimane più tardi, anche se come abbiamo detto la tavola era già stata apparecchiata da tempo: la società giallorossa deve versare nelle casse del Genoa sui 14 milioni di euro. Un’annotazione: dal 2012 a oggi Fenucci è il dirigente che più è stato vicino a Destro e più ha pesato sul suo destino, perché anche nel passaggio dell’attaccante dalla Roma al Bologna l’amministratore delegato rossoblù ha recitato una parte importante sia con Baldissoni che con Sabatini.