Ramagli: «Adesso tocca a noi» Discorsi finiti, contano i numeri E con Torino servono 2 punti
Il momento della verità. Dopo le tensioni di inizio settimana e le parole dure di Luca Baraldi, oggi la Virtus è chiamata a dare una risposta sul campo. A mezzogiorno (diretta Eurosport Player e RadioBolognaUno) arriva al PalaDozza la Fiat Torino, un banco di prova non certo morbidissimo a cui aggiungere l’ovvia pressione sulle spalle dei bianconeri. Ci sono cinque sconfitte nelle ultime sei partite da cancellare, una tendenza da invertire mandando segnali sia sul piano del gioco sia su quello dell’atteggiamento. Due punti che sarebbero fondamentali anche in ottica Coppa Italia, questa è una delle ultime chiamate per la Final Eight. Una settimana non facile per i giocatori, ma nemmeno per Ramagli che comunque martedì ha incassato la fiducia di Baraldi. «Nei primi due giorni era inevitabile ci fosse nervosismo e frustrazione per la sconfitta con Cantù, poi ci siamo scossi ed è stata una buona settimana di lavoro — sottolinea il coach bianconero — Quando chi detiene il controllo di un club ha la sensazione di dover fare un intervento significa che ce n’era bisogno. Siamo chiamati a un surplus di responsabilità e dobbiamo rispondere in modo adeguato».
Fino a un mese fa, la Segafredo era una squadra che giocava una pallacanestro piacevole, quella delle ultime tre partite sembra una lontana parente di quella. «Dobbiamo tornare a giocare con serenità e testa leggera mancate ultimamente, perché quando i risultati non arrivano in testa si formano mille pensieri. Nell’ultimo periodo ho avuto la sensazione che ci fosse grande pesantezza, l’impressione che tutto andasse storto e non fosse giusto. Qualcosa ci blocca e dobbiamo pensare a togliere quel blocco». I risultati non sono arrivati nemmeno ultimamente e allora servirà un reset, cancellare tutto e provare a ritrovarsi: «Cantù è stata la peggior partita dell’anno, arrendevoli come mai. Dobbiamo dare una risposta partendo dall’atteggiamento difensivo. Io sono tranquillo, conosco le regole del gioco. Chi doveva valutare ha valutato che ci fossero altri aspetti importanti oltre all’allenatore. La condivisione delle responsabilità è il modo migliore per uscire dai momenti di difficoltà».