È contro Montegranaro la partita più ostica di fine 2017 Ma la Fortitudo può farcela
A prima vista potrebbe non sembrare, ma è una domenica importante per la Fortitudo. Non sarà un palcoscenico di grande prestigio, il PalaSavelli di Porto San Giorgio, ma oggi (ore 18.00, diretta Trc) la Consultinvest vi trova un’avversaria con cui condivide il secondo posto in classifica, pericolosa da incontrare in un momento ancora delicato, dopo le sconfitte con Ravenna e Treviso e la faticaccia con Forlì. È la partita più impegnativa di quel che resta del 2017 (il 23 Roseto in casa e il 29 a Piacenza), dopo una settimana di critiche anche dure per il gioco poco brillante, entrambi gli americani in cattiva forma e le gerarchie da ridisegnare, anche se poi basterebbe fare il colpo oggi per ribaltare completamente giudizi ed umori.Missione nelle Marche per l’Aquila, regione che da quando è tornata in A2 le ha portato bene visto che ha sempre vinto con Jesi e Recanati. Oggi ritrova invece Montegranaro, anche se la Poderosa non è la Sutor dei sette anni di A1 ma un altro club, però con gli stessi colori gialloblu e lo stesso problema di palasport che la costringe a giocare a Porto San Giorgio. Dove il fattore campo è modesto, anche se ci ha vinto 4 volte su 5, perdendo solo con Mantova di 1 punto. Allenata da un esordiente di 31 anni, il riminese Gabriele Ceccarelli, Montegranaro è una neopromossa che pensava sì di fare bene, ma non così bene: stesso bilancio 8-3 della Consultinvest, se continua così oggi andrà tenuto d’occhio anche lo scarto per lo scontro diretto. Gli americani sono due ex di Treviso, Corbett e Powell, ruoli 2 e 4-5, poi ci sono due ben noti ex dell’Aquila, il 37enne Valerio Amoroso che sta viaggiando ancora benone e Luca Campogrande che qui ha trovato grande spazio. Poi un discreto play (Rivali) e ben poco d’altro: buon quintetto, ma enorme differenza di profondità con la Effe, che di giocatori ne deve tenere due in tribuna. «Andiamo tutti e decideremo come sempre al mattino, ma di certo ci servirà Fultz» è l’unica indicazione che ha dato Comuzzo, presentando il match. Ma l’idea è che, contro una squadra che corre e segna tanto (seconda solo a Trieste, 82.5 di media) e tira bene da tre (39%) ma non ha un centro vero e proprio, non servano i pivottoni alla Bryan.