Corriere di Bologna

Merola: diffamato sul web Il sindaco fa denuncia

- Rita Parrella © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’avvocato del sindaco Merola ha presentato in Procura una denuncia per diffamazio­ne. Il sindaco non fa più sconti a chi lo insulta sul web. «Le critiche sono legittime, ma non accetto più le offese personali», ha scritto in una nota su facebook.

L’occasione per l’annuncio è stata la riflession­e sulla chiusura del gruppo «Una Bologna peggiore è possibile» per decisione del suo fondatore ed unico amministra­tore, il blogger Danilo Masotti. Il gruppo con 17 mila iscritti raccogliev­a le lamentele sulla città dal 2012, ma per Masotti che non riusciva più a gestire il flusso di commenti d’odio degli iscritti, era diventato solo uno «sfogatoio». Merola, più volte al centro delle offese sul gruppo ha «apprezzato» la scelta. «Mi dispiace — ha detto — questa resa è il segno di una sconfitta di tutti».

Non riusciva più a gestire i commenti degli haters, quelli che per definizion­e scrivono post di odio sui social network e dopo cinque anni il blogger Danilo Masotti ha messo fine all’esperienza di «Una Bologna peggiore è possibile». Il gruppo facebook con 17.000 iscritti che aveva fondato nel 2012 per raccoglier­e con ironia le lamentele sulla città , proprio perché lamentarsi per Masotti è la «caratteris­tica principale dei bolognesi». Ma il gruppo che doveva essere solo una trovata divertente si è trasformat­o, a detta dell’unico amministra­tore, in un pubblico «sfogatoio»,« un luogo dove combattere i propri fantasmi». Alla fine è emerso «The darkside of umarell: se vedi litigare in piazza degli anziani incattivit­i puoi anche farti delle risate, ma su un gruppo Facebook no». Per Masotti controllar­e i commenti carichi d’odio degli iscritti poteva essere gestibile all’inizio, ma poi è diventato un lavoro h24. «C’erano ormai solo persone ossessiona­te da Merola, dai comunisti, dai fascisti, dai grillini che con tonnellate di odio inquinano il web». Quindi ha annunciato la fine con un ultimo commento sul gruppo. Lo ha fatto senza rimpianti, anzi con «enorme gioia» perché dopo cinque anni «a parlare di niente, che poi a Bologna sono sempre le stesse cose, di un gruppo che ha fatto tendenza restano purtroppo solo i momenti peggiori, i commenti politici e l’odio».

Il sindaco Virginio Merola, finito più volte al centro delle offese del gruppo, ha «apprezzato» la scelta di Masotti. «Questa resa è il segno di una sconfitta non solo sua, ma di tutti», ha detto. Poi ha annunciato che il suo avvocato «ha presentato in Procura una denuncia per diffamazio­ne: riguarda persone che ritengo abbiano colpito la mia dignità personale». Nulla a che vedere con la pagina di Masotti. Sui commenti in Rete « ribadisco che tutte le critiche sono legittime ma non accetto più le offese personali».

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