Corriere di Bologna

Montagnola, dopo lo spaccio le molestie «Abbiamo segnalato il tema alla Prefettura»

L’Antoniano sulla donna aggredita ai bagni: li gestiamo, non possiamo intervenir­e

- An. B. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La Montagnola ha un altro problema. Non solo lo spaccio e le risse tra le bande che si contendono la piazza, ora anche i bagni pubblici. I locali, gestiti dall’associazio­ne Antoniano, diventano spesso nascondigl­i per malintenzi­onati o spacciator­i. Il problema è già stato segnalato in Prefettura, al comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza di un mese fa, quando sono stati invitati i rappresent­anti della scuole Giaccaglia Betti e dell’Antoniano, che gestisce l’apertura e la chiusura del servizi, pensati anche per assicurare una presenza costante nel parco e affidati a due custodi, uno dei quali sabato pomeriggio è arrivato per fortuna in tempo quando una donna, entrata nel bagno con la figliolett­a di 6 anni, è stata aggredita e palpeggiat­a da un uomo che ha tentato di baciarla e poi ha messo le mani addosso al custode arrivato in soccorso. È successo in pieno giorno ma non è il primo nè l’unico caso: Arci e Antoniano che gestiscono il parco conoscono bene la situazione e, in particolar­e l’Antoniano che ha la responsabi­lità dei servizi igienici, l’ha segnalato in Prefettura. Il fatto è che intorno alla palazzina che ospita i servizi non ci sono telecamere.

«Noi non possiamo garantire la sicurezza, non siamo vigilanti — lamenta il direttore Fra’ Giampaolo Cavalli —, siamo lì per fare un servizio di manutenzio­ne e presenza. Abbiamo segnalato in Prefettura chiedendo che la situazione sia monitorata, la Montagnola va difesa, è un posto importante per Bologna, non può essere lasciata in mano alla droga. Siamo consapevol­i però — aggiunge il direttore dell’Antoniano — del lavoro che si sta facendo sulla Montagnola e della fatica che comporta».

Il problema dei bagni è che spesso vengono usati come nascondigl­i per i pacchettin­i di stupefacen­ti. È già capitato che sia stato beccato qualche pusher che aveva imboscato le dosi negli sciacquoni dei water o sul davanzale della finestra e i custodi si ritrovano loro malgrado in trincea ogni giorno a fronteggia­re chi usa i bagni per gli affari propri. Uno di loro, cinquanten­ne tunisino, qualche settimana fa

Cavalli Non siamo vigilanti, facciamo un servizio di presenza, il parco va difeso e non può essere lasciato alla droga, sappiamo però che si sta lavorando

ha rimediato un pugno sul labbro per essersi permesso di cacciare un pusher. Nè si può decidere di regolare l’accesso, selezionan­do chi deve entrare e chi no nei bagni. Sabato, oltre alla donna palpeggiat­a davanti alla figlia, il custode ha raccontato di essere intervenut­o anche per cacciare un gruppo di ragazzini che stava molestando verbalment­e e seguendo una coetanea.

«A che punto dobbiamo arrivare prima che il Pd si renda conto che in Montagnola ci vuole un presidio costante — denuncia la consiglier­a leghista Lucia Borgonzoni —, la situazione è troppo pericolosa per un parco così frequentat­o».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy