LA PRIVACY DEL RUSCO
ABologna, nel prossimo futuro, il sistema di raccolta dei rifiuti urbani cambierà radicalmente attraverso l’introduzione, o l’estensione, di sacchetti con sensori, cassonetti con calotta elettronica e bidoncini rintracciabili. L’aspetto comune è la riconducibilità dello scarto prodotto, differenziato o meno, al soggetto responsabile, in funzione di incentivazione di comportamenti virtuosi. La tecnologia, in sostanza, consente alla leva economica di incidere sul modo di agire quotidiano dei cittadini, spingendoli verso un atteggiamento più ambientalmente compatibile. Tutto positivo, o quasi. Ci sono infatti due aspetti su cui riflettere.
Il primo è che il meccanismo individuato, la riconducibilità del rifiuto al nucleo familiare, comporta un’ulteriore erosione della riservatezza di tutti noi. Può far sorridere pensare alla privacy in relazione al «rusco». D’altra parte, sia pure in altri luoghi (Stati Uniti) e ambiti (fini penali), della questione si occupò una trentina di anni fa, nel caso Greenwood, la Corte Suprema che legittimò la perquisizione della spazzatura considerando come i sacchetti di plastica lasciati sul marciapiede siano comunque facilmente accessibili ad animali, bambini, homeless o impiccioni. Sia pure inutilmente, si obiettò peraltro che dalla polizia ci si poteva aspettare comportamenti più consapevoli e rispettosi dei diritti individuali rispetto a quelle categorie. Il secondo aspetto è che i nuovi strumenti dipendono da risultati non del tutto soddisfacenti. Il tasso di raccolta differenziata è cresciuto di un solo punto percentuale (dal 46% al 47%) nell’ultimo anno, ed è inferiore non solo a quanto auspicato, ma anche (dati Ispra, 2016) ad altre realtà più virtuose confrontabili, quali Firenze (50,3%), Milano (57,6%) o Trento (78,9%). La tecnologia, in tale ambito, non apporta un vantaggio indipendente, aggiuntivo rispetto alla coscienza sociale, ma agisce in via sussidiaria rispetto a quest’ultima. Considerato che la spinta propulsiva dell’impegno civico sembra aver rallentato, si sopperisce attraverso una moderna forma di controllo.
La notizia di partenza, insomma, può non essere vista solo positivamente o, almeno, può far riflettere, considerando la raccolta differenziata quale indicatore del capitale sociale di una collettività. Se il raggiungimento di un livello elevato è l’obiettivo fondamentale, non privo di interesse e di valore è però anche il percorso.