Settecento richieste, undici assunti Curia e Comune ora hanno fretta
Zuppi: vorremmo essere più veloci. Apre la nuova casa dell’«agenzia» per il lavoro
Oltre 700 domande nei primi sette mesi di attività. A trovare lavoro, per ora, undici persone. In sette sono distribuiti tra Fico, l’Hotel Majestic, la Fondazione San Petronio, Copura, Formal e Opimm. In quattro, giovani usciti dalle comunità, hanno trovato posto nei primi due progetti d’impresa varati: un carretto a pedali per la vendita di spremute d’arancia e il rimessaggio delle bici. Il primo bilancio di Insieme per il Lavoro, il piano messo in campo da Comune e Curia, è stato presentato ieri, con l’inaugurazione ufficiale di quella che sarà la «casa» del progetto da 14 milioni (dieci di Palazzo d’Accursio e quattro dell’Arcidiocesi): si tratta di Palazzina Lambertini, adiacente Palazzo Malvezzi. Qui verranno le persone che chiederanno di entrare nel percorso varato a maggio.
E qui, ieri, il sindaco Virginio Merola e il vescovo Matteo Zuppi hanno dato i primi numeri. Finora, secondo i dati diffusi ieri, sono stati in 730 a chiedere una mano. I 338 che hanno fatto domanda prima dell’estate hanno già avuto tutti un colloquio: oltre un terzo, 122, non hanno poi proseguito il percorso, perché avevano trovato un’altra sistemazione o perché hanno deciso di allontanarsi autonomamente. Lo «zoccolo duro», quello per cui è stato pensato il progetto, è composto da 104 persone. Per 28 di loro è stato attivato un percorso di formazione personalizzata, che si concluderà entro fine gennaio. Per 76, invece, stanno già partendo i percorsi di inserimento lavorativo (con 43 curriculum già inviati alle aziende coinvolte). Altri 99 sono i soggetti che il progetto identifica come «profili forti», fuori dal target primario. Per loro verranno comunque attivati contatti mirati con le associazioni di categoria. Dopo l’estate, sono arrivate altre 398 richieste. E per queste persone, i colloqui termineranno in questi giorni.
Ma l’obiettivo, a partire dall’anno prossimo, è più ambizioso: portare a colloquio 70 persone alla settimana, il che significherebbe che in meno di tre mesi verrebbero sentite più persone di quelle che si sono fatte avanti in tutto il 2017. Un cambio di marcia auspicato, da Zuppi: «La macchina ha già cominciato a funzionare. Tutti noi vorremmo che funzionasse più rapidamente, perché nel frattempo la sofferenza delle persone continua — osserva l’arcivescovo —. Lo sforzo è coniugare la rapidità con qualcosa che dia risposte sicure». Mentre Merola invita a «essere rapidi con lentezza, per fare le cose perbene». Anche perché il progetto, ricorda il sindaco, non è «in una logica di dare un sussidio e un lavoro comunque: lavoriamo perché le imprese abbiano le persone formate e adeguate per il lavoro di cui hanno bisogno».