DANZE MILITARI
I COSACCHI DEL DON Stasera lo spettacolo su una delle tradizioni più antiche e radicate della Russia I balli e i canti celebrano la vita dei soldati come la preparazione alla battaglia, la partenza e il ritorno a casa. Non mancano l’ironia e i rimandi all
Ammettiamolo: se non siamo studiosi dell’argomento, non ne sappiamo molto sui cosacchi. Né delle loro acrobatiche danze. Eppure, molti riferimenti culturali dovrebbero aiutarci. Non fu Lev Tolstoj a dichiarare che «I cosacchi fondarono lo Stato russo»? E Napoleone Bonaparte non pronunciò forse la frase «Datemi un centinaio di cosacchi del Don e conquisterò il mondo?».
Un aiuto concreto nella comprensione di una realtà culturale e artistica che in Russia esiste da circa un millennio è intanto quello dello spettacolo che stasera i Cosacchi del Don propongono al teatro auditorium Manzoni (ore 21, info 051/261303). La compagnia, un ensemble nato nel 1985 nell’allora Stalingrado e principale complesso artistico professionale dei Cosacchi del Don in Russia, è oggi Balletto di Stato e in scena, nello spazio di via De’ Monari, attraverso i loro sfavillanti costumi, le spettacolari coreografie non prive di umorismo e ironia e la loro fisicità dirompente, ci racconteranno senza l’uso della parola un po’ della loro tradizione. E cioè la storia di una popolazione che quasi si perde nella notte dei tempi, ha origini militari e viveva davvero (per lo più) nella steppa, tra Ucraina e Russia. Con il tempo il nome comprendeva centinaia di tribù e popoli di diverse etnie nomadi. Asia ed Europa erano le terre di partenza o approdo. Nell’Impero russo si sono avvicendate qualcosa come quindici generazioni di diversi eserciti cosacchi ed erano abili combattenti. Eppure la Rivoluzione russa li sterminò. Ma sono tornati in vita proprio con I Cosacchi del Don. Che stasera, appunto, ci offriranno un saggio del loro repertorio, tra quadriglie spiritose e miniature danzanti di facile contagio presso ogni tipo di pubblico. L’espressione musicale e le danze cosacche celebrano generalmente due momenti principali: la preparazione per la partenza alla guerra e il ritorno. Ovviamente da vincitori. Spesso questi momenti sono accompagnati