Corriere di Bologna

Pd, anno nuovo sede nuova Addio via Rivani. C’è la Sirenella

Fondazione Duemila venderà l’immobile. Con il trasferime­nto al San Donato risparmio di 60.000 euro

- di Beppe Persichell­a

Dopo una lunga trattativa, il Pd può davvero iniziare a fare gli scatoloni. La firma per la cessione ad un’impresa privata, dell’immobile di via Rivani, di proprietà della Fondazione Duemila, è questione di giorni. «Dopo Befana ed entro il 18 gennaio», fissa le date Mauro Roda, presidente della cassaforte del patrimonio degli ex Ds. A quel punto il partito sarà libero di spostarsi alla Casa del Popolo di San Donato, proprio lì dove si trova la storica sala Sirenella.

Il suo prossimo panettone il Pd bolognese lo mangerà alla casa del Popolo Leopoldo Corazza, al quartiere San Donato. Già, perché la lunga trattativa per la vendita dell’attuale sede, il palazzone di via Rivani, si è conclusa. Mancano le firme, ma è questione di pochi giorni. «Chiudiamo tra la Befana il 18 gennaio». A fissare i tempi è Mauro Roda, presidente della Fondazione Duemila, la cassaforte degli ex Ds proprietar­ia di tutti gli immobili del Pd.

Un’operazione importante per il partito bolognese, che potrà così trasferirs­i nel nuovo stabile. Un’operazione importante pure per la Fondazione Duemila, attenta a salvaguard­are i propri bilanci. Roda fa ancora gli scongiuri («Sono fedele al vecchio adagio che dice “non dire gatto se non l’hai nel sacco”», mette le mani avanti), ma è lui stesso a confermare l’epilogo di questa vicenda. «Questo permette al Pd di spostarsi al San Donato», racconta. Esiste infatti un accordo non scritto tra partito e Fondazione. Si era deciso di aspettare che ci fosse un acquirente prima di andare via. Lasciare sfitto un edificio così grande avrebbe messo in difficoltà la Fondazione, che al Pd affitta a prezzi politici tutti i circoli (a Bologna e in provincia). E così è stato.

In estate la trattativa aveva preso già una buona piega, ora è arrivato il momento delle firme. Smaltite le pratiche burocratic­he, ci sarà il trasloco. E tra l’autunno e l’inverno del prossimo anno il Pd potrà insediarsi nella casa del Popolo Corazza. Una precisa scelta politica quella del Pd, che così

Roda Chiudiamo tra la Befana e metà gennaio, dopo i Dem cambierann­o sede I conti Boccata di ossigeno per i Democratic­i dopo gli incassi al ribasso della Festa dell’Unità

troverà casa in un luogo simbolo della sinistra bolognese (l’edificio, nel cuore del quartiere San Donato, tra la storica Coop e la sala Sirenella di via Andreini, è dedicato a un partigiano morto a Mauthausen). Seppur in periferia, rimane molto più centrale di via Rivani. Ma è anche una scelta economica. Che le casse dem siano in sofferenza non è una novità. E l’ultima Festa dell’Unità, tempestata dal maltempo, ha solo peggiorato la situazione. Pochi giorni fa il neo tesoriere Gianni Grazia, dopo che il sindaco Virginio Merola aveva bloccato i pagamenti alla Federazion­e, era tornato a parlare di tagli al personale (saranno interessat­i da tre a quattro impiegati), ai circoli, e in più è in programma un ridimensio­namento delle stesse feste (in questa direzione va l’ipotesi di fare quella provincial­e alla Fiera e non più al Parco nord).

Nell’ultimo bilancio preventivo per il 2017 l’affitto di via Rivani si aggirava attorno ai 60.000 euro (più le utenze), soldi che ora si possono risparmiar­e. Ma più in generale l’attuale sede è troppo grande per un partito che negli anni ha rivisto i proprio costi e la propria organizzaz­ione. Dal Dopoguerra a oggi quella di San Donato è la quarta casa del Pci-Pds-Ds-Pd. Il Pci nei suoi tempi d’oro decideva il futuro della città nelle stanze di via Barberia 4, in pieno centro storico, dove tra il 1945 e il 1991 celebrò 17 congressi provincial­i. Poi, sempre per risparmiar­e, si scelse la periferia, prima in via della Beverara (quartiere Navile) e infine in via Rivani.

Dopo i dem qui arriverà un’impresa bolognese (si è parlato di un noto gruppo delle costruzion­i) che insedierà probabilme­nte i suoi uffici. «Immagino di sì — osserva Roda — ma si tratta di una zona in piena riqualific­azione, possono fare quello che vogliono». Il partito bolognese, dopo aver assistito da spettatore alla trattativa per la cessione dell’immobile, può ora tirare un sospiro di sollievo. E dare appuntamen­to ai suoi iscritti e dirigenti per i consueti auguri natalizi, per l’ultima volta, in via Rivani.

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