Corriere di Bologna

La città riabbracci­a il suo gigante

Il Nettuno rinato dopo un anno e mezzo. Costi per un milione

- di Claudia Balbi

Il Gigante risorge dalle transenne. La Fontana del Nettuno si mostra alla folla festante dopo il lungo intervento di restauro che ha visto l’Istituto Superiore per la Conservazi­one e il Restauro (Iscr), a partire da giugno del 2016, portare le sue competenze accanto a quelle dell’Università di Bologna e dell’Istituto di Scienza e tecnologia dell’informazio­ne del Cnr. «Ora rispettiam­olo», l’invito del sindaco Virginio Merola durante l’inaugurazi­one con tanto di brindisi in piazza tra musica e spumante.

Ieri il sole è tornato a splendere sulla statua del Giambologn­a, grazie ad un investimen­to complessiv­o di un milione di euro e un anno e mezzo di lavori che hanno coinvolto 150 specialist­i. Il tutto per ovviare ad uno stato di degrado che aveva messo in serio pericolo il monumento. «Il vero problema è stato aver sottovalut­ato la manutenzio­ne — ha ammesso Merola — 26 anni fa nessuno aveva pensato che occorresse, noi l’abbiamo prevista. Questo è un nuovo inizio per il nostro Gigante, il monumento che più di tutti rappresent­a la bolognesit­à». Soddisfatt­o anche il rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini, che ha salutato «il vero gioco di squadra»: al restauro hanno lavorato più di 30 ricercator­i dell’Alma mater.

L’intervento ha riguardato oltre 200 metri quadrati di superfici lapidee e 57 di bronzi, per un totale di 257 metri quadrati di superfici restaurate. Gisella Capponi, direttrice dell’Istituto superiore per la conservazi­one ed il restauro, ha sottolinea­to le difficoltà dell’impresa, dovute anche al mix di parti in pietra e parti in bronzo nella struttura del monumento: «La situazione da affrontare era davvero critica. La corrosione era dovuta anche alle abbondanti dosi di cloro usate per addolcire l’acqua», spiega Capponi.

Ma il Comune continuerà a prendersi cura del monumento: Palazzo D’Accursio ha infatti stanziato 110 mila euro per la manutenzio­ne ed ha curato la progettazi­one di un nuovo sistema di trattament­o delle acque che permetterà la disinfezio­ne senza l’uso del cloro. Inoltre il Gigante a breve verrà rischiarat­o anche da un moderno impianto di illuminazi­one pensato dal progettist­a della luce Mario Nanni.

Merola È il simbolo della bolognesit­à, ora rispettiam­olo, il vero problema è stato aver sottovalut­ato la manutenzio -ne ma tanti anni fa nessuno ci ha pensato, ora però abbiamo stanziato fondi proprio per questo

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