Elezioni, Merola apre al centro
Altolà per chi parla di paracadutati: «In coalizione i candidati unitari vanno votati»
«Se si è accettata finalmente l’idea che dobbiamo fare una coalizione e non essere autosufficienti, i candidati unitari vanno votati». Nessuno «scandalo», quindi, se questi candidati sono centristi, Gianluca Galletti compreso.
Lo dice chiaramente il sindaco Merola, stoppando gli altolà a candidature moderate arrivati in questi giorni da alcuni esponenti del Pd. «Sarebbe un dramma se si compromettesse la campagna elettorale perché abbiamo chiesto agli altri di esser uniti con noi e poi non ci piacciono quelli che ci hanno proposto», avvisa Merola.
Non si iscrive al partito dei malpancisti Virginio Merola. La possibile candidatura in città di un esponente centrista non agita i pensieri del sindaco. Votare uno dei nomi circolati in questi giorni, dall’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, non sarebbe «un dramma». E dentro, per Merola, potrebbe finirci anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Anche lui è un alleato. Forse qualcosa di più, se si pensa al ruolo che potrebbe giocare alle prossime Amministrative. Merola però ora ragiona pensando alla coalizione che si sta creando e che dovrebbe includere un’ala a sinistra rappresentata dalla lista neo ulivista Insieme, e una di centro, con i bolognesi Casini e Galletti e l’area di Alternativa popolare che seguirà Renzi. «Se si è accettata finalmente l’idea che dobbiamo fare una coalizione e non essere autosufficienti — spiega Merola — allora i candidati unitari vanno votati». Nessuno «scandalo» quindi: «Mi meraviglierei del contrario».
«Sarebbe un dramma se si compromettesse la campagna elettorale — ribadisce — perché abbiamo chiesto agli altri di essere uniti con noi e poi non ci piacciono quelli che ci hanno proposto. Non si fa così, in una coalizione». Ragionamenti da lui già espressi, ma che guardavano soprattutto a sinistra. A Giuliano Pisapia e al suo Campo progressista. Ora, orfano dell’ex sindaco di Milano, Merola non vuole cadere in contraddizione con se stesso. E per farlo si dice addirittura pronto a sostenere un’ipotetica campagna elettorale di Galletti, qualora dovesse toccare a lui. Non è un nome qualunque quello del ministro dell’Ambiente. Potrebbe essere il futuro candidato sindaco del centrosinistra che ci sarà nel 2021. Una sua campagna elettorale in città per il Parlamento, andando a chiedere in primo luogo i voti degli elettori pd, sarebbe un primo banco di prova per il ministro in vista delle Amministrative.
Il post congresso, a sentire Merola, sembra abbia davvero stravolto tutte le posizioni e anche le distanze passate. Ora al centro di tutto c’è solo il concetto della responsabilità espresso dal segretario provinciale Francesco Critelli, che infatti Merola riprende. Un gesto di distensione verso Via Rivani, che alla vigilia di una dura campagna elettorale
Il primo passo L’ingresso in lista del ministro «alleato» sarebbe un segnale verso il 2021
male non fa. «Credo che il Pd di Bologna sia abbastanza serio. E Critelli lo sta dimostrando con le sue dichiarazioni, per comprendere che adesso si sta uniti», le sue parole. I giorni del congresso sono terminati, insiste il sindaco. «La ricreazione è finita, gli individualismi sono finiti. Adesso è il momento dell’unità, di fare la campagna elettorale e parlare alla gente, non alle correnti».
Il partito in questa fase dovrà gestire anche le grane che arrivano da Roma. Uno su tutti, il rapporto tra il Pd e le banche. E più in particolare, il ruolo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Merola non vuole affondare il colpo, ma sta ben attento a non pronunciare parole di sostegno nei suoi confronti. «Mi atterrò a ciò che deciderà la direzione nazionale e la stessa Boschi. Il Pd deve comprendere che non può mettersi contro il mondo, non c’è nessun referendum stavolta». Boschi, conclude Merola, «è una dirigente nazionale del nostro partito, se decide di candidarsi sono gli elettori che la voteranno. E se non la voteranno sarà un loro giudizio».