Corriere di Bologna

Farinetti e l’autocritic­a su Fico Primori: «Diamoci il tempo»

E Segrè: «C’è chi scommette a macchina avviata, un buon segno»

- Francesca Candioli

«Come ogni grande progetto bisogna lasciargli il tempo di ingranare». È caustico il commento di Tiziana Primori, l’ad di Eataly World, su chi fa le pulci a Fico. E poco importa se, in questo caso, l’autocritic­a arriva da dentro, da Oscar Farinetti, il patron di Eataly che gestisce il parco assieme a Coop Alleanza 3.0 e al sistema cooperativ­o emiliano. In una lunga intervista a

Dissapore, l’imprendito­re piemontese traccia un bilancio positivo delle prime cinque settimane di Fico, ma parla anche di «gravi errori che ci dobbiamo far perdonare», magari quando arriverà il sole. Una primavera 2018 che per Fico sarà importanti­ssima, visto che tutti, in primis Farinetti e Primori, ci contano per stare nei numeri previsti. Tre milioni e mezzo di ingressi nel 2018, quattro e mezzo nel 2019 e sei nel 2020. «Non c’è nulla che non funzioni, anzi meno male che siamo partiti così bene. È normale che ci sia qualcosa che non va per il verso giusto, ma questo succede ovunque quando si è all’inizio», sottolinea Primori che snocciola i dati, mappati dalla Vodafone, sui visitatori: circa il 50% proviene da fuori Bologna e il 25% da fuori regione. «Questo è il trend: ora contiamo sulla bella stagione». Già Adriano Turrini, presidente di Coop Alleanza 3.0 e il terzo azionista di Fico, aveva espresso alcune perplessit­à nelle prime settimane d’apertura, ma, questa volta, ha preferito non commentare l’autocritic­a di Farinetti. È però intervenut­o Gianpiero Calzolari, numero uno di Granarolo, che nel parco ha investito circa un milione. Il primo operatore made in Italy del latte che dentro la Fabbrica italiana contadina ha un piccolo negozio, un laboratori­o-stabilimen­to e una stalla. «Ci sono tante cose da sistemare, ma il mio giudizio è più che positivo. Più che le vendite, su cui non pensiamo di fare grandi volumi, ci interessa la vetrina. Il posto dove siamo. Ora aspettiamo gli stranieri: per noi sono i più importanti, visto che gli italiani ci conoscono già».

Nonostante le critiche che sia da dentro che da fuori piovono su Fico, c’è chi ha deciso di investire a parco già inaugurato, come la Cassa previdenzi­ale dei geometri, con due milioni di euro attraverso il Fondo Pai, Parchi agroalimen­tari italiani. Ad annunciarl­o è Andrea Segrè, presidente della Fondazione Fico, del Caab, primo azionista di Fico e del Fondo Pai. «I primi risultati che abbiamo registrato sono in linea con le aspettativ­e. E il fatto che qualcuno voglia scommetter­e a macchina già avviata, è un ulteriore buon segno. Ma per capire bene cosa succederà in futuro abbiamo commission­ato una ricerca a Nomisma, che sarà presentata a gennaio, per mappare i visitatori, da dove vengono, perché vengono. Saranno nuovi dati che ci serviranno per fare ancora meglio».

Calzolari Ci sono tante cose da sistemare, ma il mio giudizio è positivo Più che le vendite, su cui non pensiamo di fare grandi volumi, ci interessa la vetrina. Il posto dove siamo. Ora aspettiamo gli stranieri

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