IL FASCINO DELLA BORGHESIA
Èil momento del fascino discreto della borghesia. Adesso si vedrà se l’Emilia e Bologna sono ancora simboli post sinistra infranta. Con la possibilità che il Pd, al fine di beccare voti d’opinione, per il candidato e non per interesse e pur perduta ideologia, «debba» sostenere antichi avversari Dc: da Gianluca Galletti, ministro (almeno) fino a elezioni compiute, a Pierferdinando Casini, avviato a essere «una risorsa per la Repubblica». Si va al voto, purtroppo o per fortuna. La corsa al posizionamento è disperata: l’assessore Matteo Lepore per smarcarsi «a sinistra» da Virginio Merola, suo ex padre putativo insieme alle coop e suo virtuale predecessore, ha addirittura candidato Emma Bonino. Una riposta alla disponibilità del sindaco verso gli ex Dc, dimenticando però che i radicali finora hanno rifiutato sia le lucciole Pd sia quelle dei prodiani senza Prodi. In compenso a sinistra si pensa di resuscitare fasti lontani candidando Pier Luigi Bersani per portar via voti al Pd. Perché — se non ci saranno scatti degli avversari, grillini compresi — per ora la gara riguarda il se e quanto il Pd perderà consensi. La terra che fu rossa — persino la giunta Guazzaloca-Galletti non ruppe nulla, a posteriori — è un bastione chiamato a mostrare che la governabilità è pagante. Ecco allora la ricerca di nomi nazionali e liste collegate che allarghino il consenso in cambio di qualche sudata elezione. Mentre i parlamentari locali partono alla rincorsa, preoccupati da possibili discese in campo come quella di Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione, intellettuale e telegenica doc. Per amici e nemici, la valutazione è sul consolidato Pd e sul bisogno di nuovi voti. La coincidenza è difficile, lo scontro facile. I poteri forti, storici, anche nobili non controllano nemmeno qui una società sfrangiata, furiosa, impaurita. Nella regione del consociativismo, le cooperative prendono a braccetto la Confindustria : ma non è detto che l’ideologia e il business siano un legante per dipendenti e associati. Idem per il blocco dei lavoratori degli enti regionallocali: le aperture alla lista della ministra Beatrice Lorenzin, condivisa da Casini, mostrano l’attenzione verso chi a Roma, alla Sanità, non è dispiaciuta nemmeno a sinistra. Di nuovo Casini è il richiamo per l’Associazione commercianti a Bologna e il sistema bancario. Il consolidato lobbistico però non basta. Il nuovo, decisivo voto d’opinione è quello di chi non è andato a votare le ultime volte. La maggioranza.