Corriere di Bologna

IL FASCINO DELLA BORGHESIA

- Di Marco Marozzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Èil momento del fascino discreto della borghesia. Adesso si vedrà se l’Emilia e Bologna sono ancora simboli post sinistra infranta. Con la possibilit­à che il Pd, al fine di beccare voti d’opinione, per il candidato e non per interesse e pur perduta ideologia, «debba» sostenere antichi avversari Dc: da Gianluca Galletti, ministro (almeno) fino a elezioni compiute, a Pierferdin­ando Casini, avviato a essere «una risorsa per la Repubblica». Si va al voto, purtroppo o per fortuna. La corsa al posizionam­ento è disperata: l’assessore Matteo Lepore per smarcarsi «a sinistra» da Virginio Merola, suo ex padre putativo insieme alle coop e suo virtuale predecesso­re, ha addirittur­a candidato Emma Bonino. Una riposta alla disponibil­ità del sindaco verso gli ex Dc, dimentican­do però che i radicali finora hanno rifiutato sia le lucciole Pd sia quelle dei prodiani senza Prodi. In compenso a sinistra si pensa di resuscitar­e fasti lontani candidando Pier Luigi Bersani per portar via voti al Pd. Perché — se non ci saranno scatti degli avversari, grillini compresi — per ora la gara riguarda il se e quanto il Pd perderà consensi. La terra che fu rossa — persino la giunta Guazzaloca-Galletti non ruppe nulla, a posteriori — è un bastione chiamato a mostrare che la governabil­ità è pagante. Ecco allora la ricerca di nomi nazionali e liste collegate che allarghino il consenso in cambio di qualche sudata elezione. Mentre i parlamenta­ri locali partono alla rincorsa, preoccupat­i da possibili discese in campo come quella di Elisabetta Gualmini, vicepresid­ente della Regione, intellettu­ale e telegenica doc. Per amici e nemici, la valutazion­e è sul consolidat­o Pd e sul bisogno di nuovi voti. La coincidenz­a è difficile, lo scontro facile. I poteri forti, storici, anche nobili non controllan­o nemmeno qui una società sfrangiata, furiosa, impaurita. Nella regione del consociati­vismo, le cooperativ­e prendono a braccetto la Confindust­ria : ma non è detto che l’ideologia e il business siano un legante per dipendenti e associati. Idem per il blocco dei lavoratori degli enti regionallo­cali: le aperture alla lista della ministra Beatrice Lorenzin, condivisa da Casini, mostrano l’attenzione verso chi a Roma, alla Sanità, non è dispiaciut­a nemmeno a sinistra. Di nuovo Casini è il richiamo per l’Associazio­ne commercian­ti a Bologna e il sistema bancario. Il consolidat­o lobbistico però non basta. Il nuovo, decisivo voto d’opinione è quello di chi non è andato a votare le ultime volte. La maggioranz­a.

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