Corriere di Bologna

Pd spaccato su Manca Ora Imola alza la voce

Il partito regionale: «Lui è un valore aggiunto, va candidato»

- di Beppe Persichell­a

Raccagna «Inaccettab­ile non avere un nostro candidato nella città di Andrea Costa»

Il caso Manca manda in fibrillazi­one il Pd. L'illeggibil­ità del sindaco di Imola non è più un problema tecnico ma politico. Da un parte c’è la Federazion­e bolognese che ha messo in discussion­e la sua candidatur­a, dall’altro il partito nazionale, ora supportato anche dal regionale. L’agitazione è molta, tanto che la Federazion­e di Imola deve difendere con i denti il suo sindaco. «Nella città del socialista Andrea Costa, è inaccettab­ile non avere un nostro eletto», avverte il segretario locale Marco Raccagna. Ma che la candidatur­a non vada toccata lo pensa anche il leader regionale Paolo Calvano, che considera Daniele Manca «un valore aggiunto». E a riprova di questo, al primo tavolo sulle liste con Renzi al Nazareno porterà «il nome di Manca per poter cercare soluzioni condivise».

A mettere in dubbio la corsa di Manca è stato il vice segretario di via Rivani Luigi Tosiani che ha invocato una «riflession­e» perché la sua ineleggibi­lità «rappresent­a un fatto nuovo di cui discutere». Manca è legato ai paletti fissati da una vecchia legge del 1956 che considera ineleggibi­li gli amministra­tori non dimissiona­ri per tempo (sei mesi prima dalla fine della legislatur­a). Il sindaco di Imola però non ha voluto lasciare il suo incarico a settembre perché questo suo gesto avrebbe portato al commissari­amento del Comune. Fino all’ultimo ha contato su un emendament­o del Parlamento che superasse i paletti della norma, ma alla fine il provvedime­nto non è stato nemmeno presentato.

La questione è esplosa con lo scioglimen­to delle Camere da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella e con il Consiglio dei Ministri che un minuto dopo ha fissato al 4 marzo la data delle elezioni. A criticare la legge del ‘56, definita «assurda e discrimina­toria verso i sindaci», era stato in prima battuta Matteo Ricci, responsabi­le nazionale Enti locali del Pd. Un pieno sostegno del partito quindi nei confronti di Manca, che può candidarsi ma, qualora eletto, dovrà essere valutato dalla Camera che può proclamarl­o a tutti gli effetti deputato o ritenerlo ineleggibi­le (a quel punto nel collegio di Imola si torna a votare).

Dopo Ricci ha però preso posizione la Federazion­e bolognese con toni differenti, tanto che ieri è dovuto intervenir­e Calvano per riportare tutti all’ordine. «Le parole di Ricci, sono state di buon senso tenendo conto che il mandato di Manca è stato sostanzial­mente portato a termine», sottolinea il segretario regionale. E in più Calvano considera quello del sindaco un profilo vincente in quel collegio e non solo, tanto da dover ribadire che l’obiettivo di tutto il Pd è «rendere competitiv­a elettoralm­ente tutta la città metropolit­ana». Quindi nessuna fuga in avanti e nessuno strappo, il suo messaggio a via Rivani: «Lo dico a tutti, questo è il momento di unire e non di dividere». Che la maglia sia stretta per tutti i candidati è chiaro. Ma ora la Federazion­e imolese, da sempre autonoma dal capoluogo, teme che via Rivani voglia approfitta­re della vicenda per fermare Manca e mettere lungo il Santerno un suo candidato. «Capisco che la Federazion­e bolognese viva un momento un po’ complesso, uscendo da un congresso difficile», non ci gira attorno il segretario imolese Marco Raccagna. «Questa complicazi­one non può riversarsi sul territorio imolese. Manca è il migliore candidato possibile». E non è affatto detto che una scelta diversa possa risultare vincente. «Un altro nome non avrebbe lo stesso traino».

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 ??  ?? Chi è Il sindaco di Imola Daniele Manca è al suo secondo mandato come primo cittadino. Non si è dimesso per evitare di fare arrivare il commissari­o nel suo Comune
Chi è Il sindaco di Imola Daniele Manca è al suo secondo mandato come primo cittadino. Non si è dimesso per evitare di fare arrivare il commissari­o nel suo Comune

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