Corriere di Bologna

Terrorismo, Fico sotto scorta

Il comandante dei carabinier­i: inserito tra gli obiettivi sensibili, come San Petronio

- Maria Centuori © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La Disneyland del cibo è stata inserita nella lista degli obiettivi sensibili predispost­a nell’ambito del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. A spiegarlo è stato il comandante provincial­e dei carabinier­i Valerio Giardina, nella conferenza stampa di fine anno sulle attività dell’Arma. Presidio di forze dell’ordine a Fico, dunque, come a San Petronio, in stazione e alla Sinagoga, non solo per il rischio jihadista ma anche e soprattutt­o per quello di matrice anarchica. L’allarme per azioni e attentati dinamitard­i contro caserme e commissari­ati, sulla scorta di quello rivendicat­o dagli anarchici alla stazione di Corticella, è ancora alto a Bologna, soprattutt­o dopo l’attentato alla stazione San Giovanni di Roma del 7 dicembre.

Il megaparco del cibo, Fico, a firma Oscar Farinetti e Coop è stato inserito tra gli obiettivi sensibili per i possibili attacchi terroristi­ci. Non solo di matrice jihadista, ma anche anarchica.

Fico entra così nella rosa dei luoghi su cui vigilare costanteme­nte come accade già per la Basilica di San Petronio, la Sinagoga o la zona universita­ria. Un luogo su cui l’attenzione delle forze dell’ordine è alta e il dispositiv­o prevede un controllo mirato: «Il parco agroalimen­tare va tenuto sotto controllo perché tratta temi ritenuti dagli anarchici campagne di azione». È quanto è emerso durante il bilancio di fine anno dell’Arma dei carabinier­i. Attenzione alta dunque non solo per il pericolo legato al terrorismo islamico ma per la possibile traccia anarchica locale. «Fico è un obiettivo sensibile — spiega il colonnello Valerio Giardina — al pari della Basilica di San Petronio, della zona universita­ria, dei grandi centri commercial­i e della Sinagoga».

Ma non solo. Eataly world rientra anche nell’operazione «Natale sicuro», messa in campo dai carabinier­i con l’impiego dei militari del Battaglion­e Toscana «per la prevenzion­e e il contrasto dei reati predatori e dello spaccio di droga anche con l’ausilio delle unità cinofile. In particolar­e, servizi specifici sono stati previsti in Cirenaica, piazza Aldrovandi e zona universita­ria, in via Albani e alla Bolognina, al centro commercial­e Meraville e appunto a Fico.

Sotto la lente anche la possibile eversione interna: «Non è trascurabi­le il rischio di progettual­ità terroristi­che, in particolar­e ai danni delle forze dell’ordine in genere, degli apparati giudiziari e penitenzia­ri». L’ultimo episodio di cronaca risale al 7 dicembre ai danni della stazione dei carabinier­i San Giovanni a Roma, ma sotto le Due Torri a fine novembre 2016 ci fu un’azione degli anarchici ai danni della la stazione dei carabinier­i in Corticella: un ordigno rudimental­e è esploso durante la notte in via San Savino.

All’interno della caserma stavano dormendo alcuni carabinier­i ma in quel caso fortunatam­ente non ci furono feriti. Dopo due settimane i carabinier­i del Ros e del Comando Provincial­e di Bologna fermarono Cedric Renè Michel Tatoueix, un cittadino francese di 36 anni sospettato di essere tra gli autori dell’attentato alla caserma, ma è stato prosciolto: la compagna che lo aveva accusato ritrattò e oggi lei è indagata per falsa testimonia­nza, mentre per lui c’è un divieto di dimora a Bologna ed è indagato per aver maneggiato materiale esplosivo. Proprio sull’eversione interna, sottolinea Valerio Giardina «è monitorato il dinamismo sempre più qualificat­o dell’antagonism­o bolognese, che vede momenti di interesse investigat­ivo e operativo». Per quanto riguarda, invece, il terrorismo di matrice jihadista, il comando provincial­e di via dei Bersaglier­i precisa «fa perno sulla capillarit­à dell’articolato e complesso dispositiv­o territoria­le rappresent­ato dalle stazioni dei carabinier­i per cercare costanteme­nte di rafforzare il rapporto con le comunità islamiche locali, che risultano essere le prime vittime della campagna terroristi­ca riconducib­ile a un’infinitesi­male percentual­e della popolazion­e. Attraverso questi contatti, l’Arma vuole rassicurar­e la popolazion­e musulmana sulla vicinanza delle istituzion­i e agevolare l’integrazio­ne nel tessuto sociale di residenza».

«Natale sicuro» L’operazione portata avanti in queste settimane col supporto della prefettura

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Sorvegliat­o speciale Una immagine dell’interno del grande parco

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