Corriere di Bologna

Bonaccini grazia Raggi L’Emilia smaltirà i rifiuti della Capitale

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Alla fine il governator­e Stefano Bonaccini accontenta il sindaco di Roma Virginia Raggi. L’Emilia ha deciso di accettare la richiesta di smaltiment­o di rifiuti prodotti dalla Capitale nella misura massima di 15 tonnellate. Un terzo dei rifiuti sarà smaltito a Granarolo.

Alla fine il governator­e Stefano Bonaccini ha deciso di accogliere i rifiuti prodotti in eccedenza nella Roma governata dalla sindaca a Cinque Stelle Virginia Raggi. Con una delibera, la giunta regionale ha fissato limiti rigidi quanto a tempi e quantitati­vi: saranno i termovalor­izzatori di Parma, Modena e Granarolo nel bolognese, individuat­i d’intesa con gli amministra­tori locali, a smaltire non più di 15mila tonnellate complessiv­e (5mila per ogni impianto) di rifiuti indifferen­ziati provenient­i dalla Capitale. Quantità che rientrano nelle capacità termiche già programmat­e per singoli impianti: vista la necessità espressa da Roma, smaltire 350 tonnellate giornalier­e, l’impegno per l’Emilia-Romagna non supererà i 43 giorni pieni. In caso di giornate senza smaltiment­i o con smaltiment­i parziali, l’atto della giunta fissa comunque in massimo 60 giorni effettivi l’impegno regionale a partire dal primo conferimen­to negli stabilimen­ti individuat­i.

Il tema ha naturalmen­te delle implicazio­ni politiche. I guai di Federico Pizzarotti sindaco di Parma con i Cinque Stelle sono cominciati quando non ha, come promesso in campagna elettorale, chiuso l’incenerito­re di Parma. E per l’amministra­zione regionale guidata dal Pd dover smaltire i rifiuti della sindaca Raggi è una specie di calcio di rigore per dire che con le chiacchere non si risolvono i problemi.

«Una decisione non facile — fanno sapere il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore all’Ambiente, Paola Gazzolo — abbiamo comunque scelto di raccoglier­e la richiesta arrivata dal presidente della Regione Lazio, Zingaretti, per senso di responsabi­lità di fronte a difficoltà e a una emergenza che non possono continuare a ricadere sui cittadini di Roma e per solidariet­à istituzion­ale, specie di fronte all’appello a sindaci e Regioni arrivato dallo stesso Zingaretti. Negli ultimi due anni abbiamo dato una mano, una sola volta all’anno, a chi aveva bisogno e non ci tiriamo indietro nemmeno stavolta, con tempi e quantitati­vi certi e non superabili. Sia chiaro, però, che è ora di dire basta, di cambiare e adottare ovunque misure struttural­i che portino a una svolta, senza dover ricorrere all’intervento di altri territori virtuosi». E ancora: «In Emilia siamo pienamente autosuffic­ienti sullo smaltiment­o e siamo tra le regioni più virtuose in Italia per la raccolta differenzi­ata che quest’anno ha raggiunto il 62%. Sono risultati frutto di scelte precise. Dunque, si può fare e bene: le amministra­zioni locali ancora indietro, passino dalle parole ai fatti, per passare dall’emergenza all’autosuffic­ienza». Ogni riferiment­o all’amministra­zione capitolina guidata da Virginia Raggi non è puramente casuale.

«Dall’Emilia arriva un grande messaggio di responsabi­lità» ha dichiarato poco dopo l’annuncio della decisione dell’Emilia-Romagna il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.

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