Corriere di Bologna

C’È IL VAIOLO, VACCINATEV­I

31 DICEMBRE - 6 GENNAIO 1918

- di Fulvio Cammarano

Èsenza sosta la ricerca dei civili dispersi dopo la disfatta di Caporetto. Il soldato Luigi Bolzanello, trevigiano, sta cercando, anche a Bologna, la moglie Amabile e i figli.

Il Consiglio comunale ha approvato l’apertura di un conto corrente presso la Cassa di Risparmio e alcune spese per i restauri della Chiesa di S. Francesco. I 23 consiglier­i presenti hanno discusso anche della necessità di requisire la legna, materia prima indispensa­bile, ora che la mancanza del carbone impedisce l’erogazione del gas. Da Ferrara giungono notizie che il deposito di carbone della città è stato saccheggia­to dalla folla inferocita. I focolai di vaiolo stanno preoccupan­do le autorità. Pur senza indicare la ragione i cittadini sono invitati ad approfitta­re della «sessione straordina­ria di vaccinazio­ne». È possibile farlo nei giorni feriali, dalle 15 alle 17, all’Ambulatori­o comunale in via Ugo Bassi. Si spera siano soprattutt­o le donne a vaccinarsi, dando così l’esempio a tutta la famiglia. In strada non si avverte il clima festivo per il capo d’anno e le uniche manifestaz­ioni riguardano la consegna dei regali ai militari feriti. All’ospedale Giovanni Pascoli, grazie alle nobildonne Sacerdoti e Allegretti, vengono decorati alcuni saloni dove, tra ghirlande di edere e fiori, sono stati apparecchi­ati i tavoli per i militari feriti. Doni e viveri sono in distribuzi­one all’ospedale militare di via Milazzo. Appare molto attivo il Comitato bolognese per i libri ai feriti e ai soldati combattent­i. Sorto su iniziativa del direttore della Biblioteca Universita­ria, Giuseppe Fumagalli, a oggi ha distribuit­o, tra militari degenti e quelli dislocati in zone di guerra, quasi 14 mila volumi, 8mila opuscoli e 27mila fascicoli di riviste e giornali illustrati, offerti da privati ed editori. In località Casona di Paderno è scoppiato un incendio in una stalla, affittata al colono Giuseppe Tarpinelli, di proprietà dei fratelli Vaccari, residenti a Bologna in via S. Isaia. I soccorrito­ri hanno trovato morti asfissiati sei buoi e un asino, e solo in un secondo momento si sono accorti del corpo senza vita, dentro una mangiatoia, del piccolo Alfredo Tarpinelli, 5 anni, che, a quanto si dice, era solito andare a giocare nella stalla. Lo Stato Civile comunica che nel primo giorno del 1918 a Bologna sono morte 17 persone e sono nati 5 bambini, 4 maschi e una femmina.

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