Reati in calo e «modello Bologna»
Il 2017 per l’Arma dei carabinieri sotto le Due Torri sarà ricordato per la caccia senza precedenti nella bassa bolognese del latitante Norbert Feher, alias di Igor Vaclavic, ma dall’inizio dell’anno si sono susseguiti fatti di cronaca importanti e altrettante operazioni a firma dei militari del comando provinciale di via dei Bersaglieri che ieri mattina sono stati messi in fila dal colonnello Valerio Giardina. «Risultati possibili – ha precisato immediatamente – grazie a una sinergia con le altre istituzioni, una collaborazione con il procuratore capo Giuseppe Amato e con il prefetto Matteo Piantedosi». E azzarda a un modello nato grazie agli strumenti messi a disposizione in quest’ultimo anno da Palazzo Caprara: «modello Bologna». Dagli ultimi mini Daspo in Montagnola che presto potrebbero essere estesi in altri luoghi della città alla possibilità di «prendere d’assalto» specifiche zone sotto le Due Torri con veri e propri blitz che in questi mesi si sono susseguiti in via Irnerio con oltre sessanta uomini per operazione, unità cinofile ed elicotteri. Da ottobre a oggi sono stati 44 gli arresti per spaccio della sola compagnia Bologna Centro, ma i numeri portati a casa dagli uomini del nucleo operativo di piazza dei Tribunali durante tutto l’anno sono ben più alti: sono scattate le manette per 424 persone, in 1.390 sono stati denunciati. Altri 259 sono stati arrestati dalle altre stazioni sul territorio. Nel 2017 i reati sono diminuiti del 12%, a fronte della percezione di insicurezza che tra i bolognesi è però sempre altra. Rispetto al 2016 i furti sono calati del 13, 6% e del 26% le rapine. Il bilancio è partito dall’attentato alla caserma Corticella e ha ricompreso gli eventi eccezionali come il G7 Ambiente e la visita di Papa Francesco.