La road map per i candidati pd Calvano vede Renzi per le liste
I Dem di Bologna dovranno accontentarsi di pochi posti per le Politiche
Quale sarà la road map per decidere le candidature alle politiche nel Pd a Bologna e in Emilia? E soprattutto chi deciderà davvero tra il Pd di Bologna, il Pd regionale e quello nazionale le candidature? Rispondere a queste domande in queste ore è come trovare l’uovo di colombo ma si può tentare di provare a mettere in fila tutti gli elementi che ci sono.
Nei primi giorni dell’anno il segretario regionale Pd, Paolo Calvano farà un giro di consultazioni con i segretari provinciali, a partire da quello di Bologna, per raccogliere la lista delle disponibilità di candidature. Poi, nella settimana dopo la Befana andrà ad incontrare il segretario Pd Matteo Renzi a Roma per fare il punto della situazione. In quell’occasione si proveranno a serrare le fila. Si metteranno in fila i parlamentari in carica che ambiscono ad una ricandidatura, si metteranno nero su bianco i nomi di quelli che ambiscono a correre e da questo lunghissimo elenco verranno tolti i nomi di peso che invece il Pd nazionale chiederà di candidare in Emilia.
I tempi sono strettissimi perché entro la fine di gennaio il Pd convocherà una direzione nazionale nella quale darà il via libera alle candidature. In questo periodo sia il Pd di Bologna che quello regionale proveranno a pesare sul tavolo della trattativa. Il problema riguarda soprattutto via Rivani per un motivo molto semplice: il segretario provinciale Pd, Francesco Critelli ha costruito la piattaforma della sua riconferma stringendo alleanze e, come avviene normalmente, spendendo promesse che ora vanno onorate. Un esempio? Tra i suoi grandi elettori ci sono Gianluca Benamati ed Andrea De Maria che ambiscono ad una riconferma in Parlamento. Il problema è che mai come questa volta i posti sono contingentati.
Il Pd di Bologna potrebbe in linea del tutto teorica avere in dote 11 seggi: 4 nei collegi uninominali alla Camera (Imola compreso), 4 nel listino proporzionale alla Camera, due nei collegi uninominali al Senato, uno nel collegio proporzionale al Senato. Ma per il segretario Pd la dote finale sarà molto più risicata: c’è il caso del sindaco di Imola, Daniele Manca da risolvere, un seggio andrà sicuramente ai centristi (Lorenzin o Galletti), ci sono ricandidature in quota nazionale come quelle di Sandra Zampa o di Francesca Puglisi, ci saranno candidature in quota renziana e soprattutto c’è il rischio molto alto che Renzi chieda di candidare a Bologna alcuni big nazionali o esponenti civici. Insomma, alla fine della fiera, i nomi buoni per il partito a Bologna saranno. E difficilmente basteranno per regolare i conti del congresso.