Corriere di Bologna

Torino esporta giovani Arriva «Paratissim­a»

Debutta il 2 febbraio in via Barozzi con una prima (piccola) edizione la kermesse nata a Torino nel 2005. Dopo SetUp, si apre in occasione di Arte Fiera una nuova vetrina per emergenti. E ha un tema: gli animali notturni

- di Luciana Cavina

Èpartita nel 2005 a Torino da un loft quasi anonimo. Ora, nella città sabauda, è già un’istituzion­e che mette insieme più di 500 autori emergenti di diverse discipline artistiche — moda compresa— nei giorni dell’expo Artissima. Si chiama Paratissim­a e arriverà anche a Bologna, ovviamente nei giorni della «nostra» Arte Fiera, dal 2 al 4 febbraio. Come suo tratto distintivo, propone un tema e, per l’occasione, chiede ai suoi aspiranti espositori la suggestion­e degli «Animali notturni», ovvero «The dark side of life», tra falene, pipistrell­i, incubi tenebrosi e scenari gotici.

Si tratta in sostanza di una vetrina off per giovani artisti e designer, pronta a intercetta­re l’interesse di appassiona­ti, esperti e collezioni­sti che si riverseran­no in città. Curata dall’impresa sociale Paratissim­a Produzioni e Servizi che comprende un nutrito gruppo di creativi presieduto da Damiano Aliprandi, con la direzione artistica di Francesca Canfora, da tempo organizza appuntamen­ti anche fuori la natìa Torino. Hanno già attraversa­to tappe come Lisbona, Skopjie, Cagliari e Napoli e dopo Bologna hanno intenzione anche di aprire al Milano. Per il debutto bolognese, dice la portavoce del gruppo, «essendo la prima volta, saremo presenti ovviamente con una edizione ridotta»: non le smisurate superfici dell’ex caserma La Marmora di via Asti scelta per l’evento torinese del 2017 ma uno spazio privato di circa 200 metri quadri che potrà accogliere, comunque, una settantina di opere. La sede scelta è quella dell’Istituto d’Arte Applicata e Design (università internazio­nale di nascita sempre torinese), in via Jacopo Barozzi 3/1, a due passi dalla stazione dietro viale Masini. Lì dove, nei primi del Novecento, si decoravano a mano le piastrelle firmate Ovidio Vignoni

Paratissim­a, per la sua tappa petroniana, non ha chiesto patrocini alle amministra­zioni nè collaboraz­ioni con Arte Fiera o i musei. Entra in punta di piedi ma l’idea è chiarament­e quella di tornare, affermarsi e crescere anche qui.

Crescere come, ad esempio, ha già fatto SetUp, la fiera off tutta bolognese e inventata da Simona Gavioli e Alice Zannoni, che, con lo stesso spirito pionierist­ico di dare spazio agli emergenti, si presentò per la prima volta in città, all’Autostazio­ne, nel 2013. SetUp, quest’anno, forte di 25 gallerie provenient­i un po’ da tutta Italia e qualcuna da Usa, Cuba,Svizzera e Spagna, accoglierà il pubblico nelle sale affrescate di Palazzo Pallavicin­i in via San Felice 24, dove, fino al 21 gennaio, si possono ancora ammirare le tavole di Milo Manara nella antologica a lui dedicata. Ma se SetUp si è imposta soprattutt­o come piattaform­a di incontro tra artista, curatore-critico r gallerista, Paratissim­a rivendica — come si legge in una nota — la sua formula di fiera «aperta a qualsiasi forma d’arte e di partecipaz­ione, ad artisti indipenden­ti e collettivi, ad associazio­ni culturali e gallerie d’arte». L’unico limite è l’argomento prescelto ad ogni occasione. A Bologna, la selezione degli espositori è più rigorosa e affidata a una sorta di bando cui si può partecipar­e ancora entro l’11 gennaio (info sul sito www.paratissim­a.it) . Sono previsti anche quattro premi che consentono ai vincitori la partecipaz­ione ad altri eventi organizzat­i dalla società.

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Numeri un momento della edizione di novembre 2017 di Paratissim­a a Torino nella ex caserma «La Marmora», Il tema della kermesse era la superstizi­one e presentava 536 creativi emergenti, 8 sezioni e 7 mostre curate dai 12 giovani curatori

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