Tutti i pagherò dei Comuni Il record negativo è 9 mesi
Molti faticano a onorare i debiti in tempo, non mancano i virtuosi. L’esperto: servono gestioni associate
Il più veloce a pagare è Galliera, che paga le spese cor- renti in 32,85 giorni. Il più lento è Vergato, che ce ne mette 284,7. Ma generalmente, la situazione dei municipi bolognesi è buona. Sono i numeri che emergono dai bilanci delle amministrazioni comunali della provincia.
C’è chi paga a distanza di un mese, come Galliera, e chi, invece, ce ne mette nove, come Vergato. Chi ha dimezzato i tempi rispetto a qualche anno fa e chi li ha raddoppiati. È il ritratto che emerge dai tempi di pagamento dei Comuni della provincia. Un quadro a molte tinte, non eccessivamente fosche. Ma le difficoltà non mancano. I dati trattano la spesa corrente, che le amministrazioni sostengono per pagare personale, servizi, beni di consumo e per i trasferimenti ad altri enti e partecipate. Non la spesa per investimenti, più volatile.
Le elaborazioni partono dalla banca dati Aida Pa, la società belga di informazioni finanziarie Bureau van Dijk, che usa i dati del ministero dell’Interno sui bilanci comunali più recenti (2016). Per ogni bilancio si calcolano i residui passivi sulla spesa corrente e si moltiplica per 365. Non è il metodo classico per la Pa. Ma per il professore dell’Alma Mater Emanuele Padovani, che ha curato l’elaborazione, è il più valido: «Questo viene utilizzato nell’analisi di bilancio delle imprese. I dati sulla tempestività dei pagamenti sui siti dei Comuni considerano le sole fatture». La nostra provincia non se la passa male. La mediana dei tempi di pagamento è a 94,90 giorni, come quella italiana e poco sopra quella dell’EmiliaRomagna. Da noi il miglioramento rispetto agli anni scorsi è stato più contenuto che nel resto del Paese, perché si partiva da livelli migliori.
Il miglior pagatore è il Comune di Galliera: salda i debiti in 32,85 giorni, quattro in meno di quelli che ci mette Zola Predosa (36,5) e 15 in meno di Valsamoggia (47,45). Imola è il quarto più veloce a saldare (51,1 giorni), Bologna è il nono miglior Comune (65,7). Scorrendo la classifica dal fondo, il fanalino di coda è Vergato: 284,7 giorni, 44 in più rispetto a Sala Bolognese che è il secondo peggior debitore della provincia e 51 in più 29% dei 55 che compongono la Città metropolitana. Sopra i 200 giorni vanno in quattro: oltre a Sala Bolognese e Vergato, anche Sasso Marconi (204,4 giorni) e Monterenzio (233,6). Ci sono tre elementi che mettono in difficoltà le amministrazioni, secondo Padovani: «Ci possono essere problemi a incassare, oppure ci sono Comuni che hanno un bilancio troppo oneroso perché vivono al di sopra delle proprie possibilità. E poi c’è chi soffre la mancanza di personale».
Ostacoli che vanno ad aumentare i tempi, creando così altri problemi e ulteriori costi: «I tempi di pagamento danno indicazione al fornitore sulla capacità di pagare — rileva il professore —. E in caso di tempi alti il fornitore può far pagare, all’interno della fattura, anche un costo sommerso». Insomma, un tempo di pagamento alto non è un problema solo per le imprese ma lo diventa pure per gli stessi Comuni, anche prima che la Corte dei conti dichiari il dissesto. Non è semplice uscire da questa spirale: non a caso, tra chi paga sopra i 200 giorni, tutti hanno peggiorato la propria performance rispetto al 2012. E tra i 16 peggiori pagatori (cioè chi ci mette più di 120 giorni), solo in quattro sono diventati più rapidi. Secondo Padovani, servono le fusioni. Ma non solo: «Per alcuni servizi, come personale, ragioneria, ufficio tecnico, si potrebbe lavorare a una gestione associata tra gruppi di Comuni». Invertire la rotta non è impossibile. Molinella ha dimezzato i tempi e ora paga a 62 giorni, meglio di Bologna. Pieve di Cento adesso paga a 80 giorni, ma nel 2012 ce ne metteva 251,85. Il peggiore, quell’anno, era Fontanelice: 306 giorni. Nel 2016 sono diventati 160,6. Tra chi è peggiorato c’è Medicina, che è passata da 83,95 a 175,2 giorni.