LO STILE DI VITA AIUTA LA RICERCA
Il 2018 sarà un anno importante per le scoperte scientifiche, in particolare nel campo della salute. Le ricerche di base e finalizzate avanzano con prodigiosi successi, che offrono nuove opportunità di miglioramento della qualità di vita e aprono nuovi scenari di progresso. Grazie alla metodologia scientifica — basata sull’oggettività (il dato reale), sulla verificabilità (il rigoroso controllo), l’affidabilità (la massima certezza) — si continua a progredire nella lotta al malessere e alla malattia. Ciò esige una più capillare diffusione delle informazioni scientifiche, in modo da permettere alle persone di liberarsi del pregiudizio e di evitare l’inganno delle fake news sanitarie. Di certo le demenze saranno le più temute tra le patologie del ventunesimo secolo. La moderna medicina sta riducendo l’area della patologia inguaribile e dilatando le opportunità di trattamento. Dai laboratori arriva la conferma che sono in sperimentazione protocolli per prevenire e curare alcune malattie neurodegenerative.
Bisogna chiarire che, nonostante gli eccezionali risultati della ricerca, i successi della medicina possono essere davvero reali e stabili se sono accompagnati dal contributo fattivo di ogni persona in tutti i giorni. Il vero farmaco ad alto valore preventivo è lo stile di vita che quando è sano ha un effetto moltiplicatore nel tempo sul benessere. I dati scientifici hanno accertato come l’alcol, il fumo, la sedentarietà e l’obesità siano i quattro i fattori prevalenti che possono generare o aggravare molte delle malattie in giovane o tarda età. Se si prendono in considerazione gli ultimi due, dando per scontato che si sappiano i danni da uso smodato di alcolici e tabacchi, si può dire che in EmiliaRomagna quasi il 50% della popolazione non pratica un’attività fisica minima e regolare (30 minuti per 5 giorni della settimana). E che a Bologna oltre il 20% conduce una vita del tutto sedentaria. Se a tali percentuali si aggiunge che il 32% dei bolognesi è in sovrappeso e che il 9% è obeso, risulta evidente come si riduca l’efficacia dell’applicazione delle nuove scoperte scientifiche. Bisognerebbe che tra le nuove figure professionali dello sviluppo 4.0 l’ente locale si facesse carico di promuovere il volontariato e di formare i promotori di uno stile di vita salutare. Compito urgente che, se si continua a sottovalutare, ha costi altissimi in anni e qualità di vita persi.