Corriere di Bologna

Renzi all’Emilia «Vi chiederemo dei sacrifici»

Summit di Calvano con Renzi e Guerini. Salgono le quotazioni di Casini

- Beppe Facchini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Da un lato crescono le quotazioni di una candidatur­a di Casini al Senato, dall’altro il messaggio che Matteo Renzi ha consegnato al segretario regionale dem, Paolo Calvano, sceso ieri a Roma per incontrarl­o, è stato chiaro: anche in Emilia chiederemo dei sacrifici. Come accadrà nelle altre regioni rosse (Toscana, Umbria, Marche) anche l’Emilia-Romagna dovrà cedere collegi ritenuti sicuri agli alleati, ma non saranno troppi, assicura il Nazareno. Ora si apre la partita dei nomi.

Prima ancora di parlare di nomi, al Pd dell’Emilia-Romagna, «colpevole» di portare in dote al Nazareno un pacchetto di collegi ritenuti sicuri, si chiedono sacrifici. Richiesta che arriva questa volta direttamen­te dal vertice, vale a dire dal segretario Matteo Renzi.

Ieri c’è stato l’incontro con il segretario regionale dei Dem, Paolo Calvano, sceso nella capitale con la lista dei candidabil­i, da Andrea De Maria alla possibile new entry Stefano Mazzetti. Ma Renzi, affiancato dai fedelissim­i Lorenzo Guerini e Matteo Orfini, ha messo le mani avanti: «Vi chiederemo dei sacrifici», il senso del messaggio.

Come le altre regioni rosse (Toscana, Umbria e Marche) anche l’Emilia-Romagna dovrà insomma «cedere» alcuni collegi blindati (sperando però che tali restino) agli alleati. Ma, e questa è la carota renziana incassata da Calvano, non saranno troppi. Rispetto al passato, dunque, il partito ha deciso di offrire agli alleati un numero limitato di posti blindati nell’uninominal­e. Pare saranno otto i seggi in ballo a livello nazionale, forse si arriverà a 10 includendo­ne due quasi sicuri, da cedere ai vari Insieme, Civici-Popolari, Radicali (se ci sarà la fumata bianca). Non sono tanti, ma l’alternativ­a per gli alleati è quella di rimanere fuori dal Parlamento (difficilme­nte con le loro liste arriverann­o al 3%).

Chiarito che qualche posto a Bologna dovrà per forza andare ai centristi (oggi come oggi vengono date in aumento le quotazioni di Pier Ferdinando Casini al Senato, ma domani chissà) e ai prodiani di Santagata, da oggi può cominciare la partita delle candidatur­e di stretta osservanza pd. L’incontro in questo senso è stato interlocut­orio.

Alleati a parte, il summit a Roma (presenti anche un rappresent­ante a testa per le aree Orlando ed Emiliano) ha consentito al segretario emilianoro­magnolo Paolo Calvano di illustrare una prima mappatura dell’uninominal­e. Vengono valutati punti di forza e di debolezza di ogni singolo collegio, tenendo conto degli alleati e degli ex alleati ora avversari in grado di schierare proprio in Emilia-Romagna i loro pesi massimi. Dunque anche e soprattutt­o in EmiliaRoma­gna ci sono rischi e opportunit­à, ha fatto presente Calvano al nazionale nell’ambito di un quadro tutto in evoluzione. Come dire: quello che oggi pare sicuro, domani potrebbe anche non esserlo più.

A mettere i bastoni fra le ruote della macchina elettorale pd ci sono poi gli ex compagni della sinistra, a partire daPierluig­i Bersani e dall’ex governator­e Vasco Errani, in predicato di candidarsi proprio a Bologna (all’uninominal­e il primo, nel listino proporzion­ale il secondo) per guastare i piani degli ormai rivali. L’ex governator­e ha incontrato ieri sera i suoi a San Lazzaro.

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Sinistra Vasco Errani seduto accanto a Luigi Mariucci

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