Corriere di Bologna

Dopo anni di disavanzo (e la fusione) finalmente un bilancio positivo

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Numeri positivi per il bilancio preventivo 2018 dell’Asp Città di Bologna, nei quali spicca un risultato stimato d’esercizio con un avanzo di 122.653 euro. Un dato sottolinea­to dai vertici dell’azienda alla luce del saldo negativo registrato fino al 2014 con un disavanzo di 909.425 euro e che fa esultare il Comune per il cambio di rotta avuto dopo la fusione tra Irides, Poveri vergognosi e Giovanni XXIII nel 2013. Le entrate previste per il 2018 ammontano a circa 89 milioni a fronte di spese per poco più di 87 milioni, dato al quale contribuis­ce l’affidament­o ad Asp del progetto Sprar nel settore protezioni internazio­nali (32 milioni). Altre entrate arrivano dalle rette (11 milioni) mentre tra le spese la principale sono i i 45 milioni per servizi socio assistenzi­ali. Da sottolinea­re anche i 2 milioni stabili per morosità che pesano nel bilancio di Asp. «Stiamo però riuscendo a far diminuire questa cifra, anche perché nel frattempo abbiamo imposto criteri più rigidi nella selezione degli assistiti, con maggiori verifiche». Venendo ad alcuni numeri sulle attività svolte: sono circa 1.900 gli utenti frequenti dell’Help Center del piazzale est, 292 i posti offerti dal piano freddo nell’inverno 2016-17, 625 gli utenti del servizio bassa soglia. Sono invece 2.676 i posti da sviluppare nel triennio 2017-19 nel sistema di accoglienz­a Sprar. Per quanto riguarda le cause civili, sono state 150 dal 2014 al 2017 e riguardano perlopiù sfratti e temi lavorativi.

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