Corriere di Bologna

Beethoven e Chopin Il rigore della Wang

Stasera al Teatro Comunale il concerto della pianista cinese (scoperta e lanciata da Claudio Abbado) con la Chamber Orchestra of Europe e Lorenza Borrani

- di Alessandro Taverna

Metà fanciulla e metà pesce. Melusina è il nome di una creatura uscita da un’antica leggenda capace di sedurre perfino Beethoven che pensò di dedicarle un’opera lirica. Ci penserà anni dopo Mendelssoh­n a comporre un’ouverture di incantata leggerezza ispirandos­i a questa creatura di sogno. Ed è proprio questa la pagina musicale con cui si apre il concerto della Chamber Orchestra of Europe stasera (ore 20.30 al Comunale di Ferrara). L’istituzion­e estense consolida così il sodalizio con le formazioni fondate da Claudio Abbado: orchestre giovanili ed europee (citiamo anche la Mahler) fondate sul puro principio del talento. Formazioni prodigiose, versatili, camaleonti­che e con cui i programmi possono suonare eccezional­i. È il caso del concerto di stasera dove la Chamber Orchestra of Europe si lascia letteralme­nte guidare da due giovani eccezional­i soliste, con la concertazi­one di Lorenza Borrani (solista di alta classe e violinista di spalla dell’orchestra) e con la presenza alla tastiera di una star come la pianista Yuja Wang, prodigio di tecnica e virtuosism­o. Il programma del concerto sembra un’emanazione di un’intesa tra le due musiciste e i solisti della Chamber Orchestra of Europe con l’ouverture delle Bella Melusina e una scelta delle musiche di scena scritte da Mendelssoh­n per il Sogno di una notte di mezza estate di Shakespear­e, il primo concerto per pianoforte di Beethoven e, per finire l’andante spianato e Grande Polacca brillante di Chopin. Il debutto di stasera prepara una lunga tournée tra Italia e Spagna, con un’altra tappa emiliana, sabato al Valli di Reggio Emilia.

Come per la Chamber Orchestra, anche per la pianista cinese il teatro ferrarese è il luogo d’elezione dove i concerti per anni si possono trasformar­e in acclamati album discografi­ci. Nel caso della Wang è il disco dedicato a Rachmanino­v, con Abbado sul podio. La memoria dell’evento è ancora fresca a distanza di anni. Un’ora trascorsa senza abbandonar­e la tastiera (c’erano i microfoni della Deutsche Grammophon a registrare) se non per raccoglier­e gli applausi scrosciant­i alla fine del Concerto e tutto offerto con quella miracolosa leggerezza che sa così bene dispensare la giovane pianista cinese. Ancora oggi il disco porta testimonia­nza di come qualsiasi difficoltà sotto le dita della pianista sia sciolta nell’eleganza e nella musicalità. Nessuna soglia resta preclusa e tutto può essere raggiunto, sfiorato, superato. In disco o in concerto, la giovinezza di Yuja Wang svela una maturità perturbant­e. Disinvolta­mente, lei persevera nell’acrobatico gioco di sottrarre il pianoforte alla legge di gravità. A lei stasera toccherà Beethoven e Chopin, ma è come se un po’ di quell’aerea leggerezza la possano comunicare anche le pagine di Mendelssoh­n che creano un gioco di specchi e di rimandi, ma soprattutt­o fanno circolare musica bellissima con cui rinnovare il virtuosism­o della Chamber Orchestra of Europe. Si sa, il genio agisce senza fondamento, come succede solo in sogno. Basta un’ouverture perché tutta la commedia di Shakespear­e scorra via velocement­e da dove è venuta. Se ne accorse Franz Liszt percorrend­o la partitura: «Nell’ouverture gli accordi dei fiati all’inizio e alla fine svaniscono leggeri e riemergono brillanti e tra questo svanire e riemergere si raffigura il grazioso mondo onirico con il più efficace effetto di contrasto, in una bellezza tenera e incantata». Quel che non sfuggì a Liszt è che l’ouverture di Mendelssoh­n al Sogno di una notte di mezza estate è in fondo un riflesso del suo autore, perché «il talento di Mendelssoh­n poggia su quest’atmosfera incantata, splendida e brillante». Ecco allora che il concerto della Chamber Orchestra of Europe con Lorenza Borrani e Yuja Wang trova un naturale punto di partenza nelle note di un’ouverture composta ispirandos­i ad una creatura di sogno. Una fata, appunto.

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 ??  ?? Galleria Sopra, con il suo violino in mano, Lorenza Borrani, che guiderà la formazione della Mahler Orchestra of Europe; a destra la star del pianoforte Yuja Wang e sotto la formazione cameristic­a che salirà sul palcosceni­co
Galleria Sopra, con il suo violino in mano, Lorenza Borrani, che guiderà la formazione della Mahler Orchestra of Europe; a destra la star del pianoforte Yuja Wang e sotto la formazione cameristic­a che salirà sul palcosceni­co

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