Corriere di Bologna

La granceola, quel granchio tanto lento

- di Serena Lanza* *Biologa marina

La granceola, strambo animale che vive su fondali sabbiosi e detritici, è molto diffuso in Adriatico fino ai 100 metri di profondità. È un granchio estremamen­te lento, tanto lento da fare del mimetismo la sua protezione più efficace. Ricopre, infatti, il suo carapace di alghe e detriti in modo da confonders­i perfettame­nte con il fondale ma, una volta sorpreso, viene facilmente catturato. Le chele, che caratteriz­zano la prima delle cinque coppie di zampe, sono infatti più appariscen­ti che efficaci. Lo scheletro esterno è ricoperto di setole uncinate così come le zampe. È onnivoro: si ciba tanto di alghe quanto di piccoli animali poco mobili come vermi e ascidie. Il suo accrescime­nto avviene tramite mute periodiche. Il vecchio guscio con tutta i suoi preziosi addobbi accumulati nel tempo, viene abbandonat­o e sostituito da uno nuovo, più grande. L’animale semi-nudo è particolar­mente vulnerabil­e, almeno fino a che le proteine, di cui è costituito il nuovo carapace, non si induriscon­o a contatto con l’acqua. I sessi sono separati e ben distinguib­ili: la femmina ha addome più largo e zampe più corte del maschio. Nonostante le dimensioni totali la parte edibile è davvero piccola.

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