Verdi e gli altri I giorni dell’abbandono
La città è in ansia per il possibile addio di Verdi E la società non ha in mano un valido sostituto
Non conoscendo quella che sarà la scelta di Simone Verdi, il Napoli ha bloccato Gerard Deulofeu, con il quale già ha raggiunto un accordo su (quasi) tutto. Domanda: non conoscendo (appunto) quella che sarà la scelta del suo talentino, anche il Bologna sa già su chi si butterebbe nel caso in cui Verdi decidesse di sposare il Napoli? Il punto è proprio questo: una società vera deve avere già tra le mani una valida alternativa, perché un conto è perdere Krafth, Nagy o Krejci e un altro è dover dare l’addio al miglior giocatore, a quello che ti fa vincere le partite e accende Bologna. Il Bologna ce l’ha? Perché D’Alessandro, Galano e Orsolini sarebbero le alternative di Krejci o di Falletti e non di Verdi.
Come dire: davanti a 28 milioni di euro e considerata la realtà del Bologna di oggi puoi anche pensare di dare via il tuo miglior giocatore, ma al suo posto deve obbligatoriamente arrivare un esterno forte, che in serie A ha già dimostrato di valere e incidere e non un altro punto interrogativo, perché poi i 28 milioni non vanno in campo, e se da una parte possono fare felice Saputo, di sicuro non fanno felici i tifosi del Bologna.
La scelta di Verdi la conosceremo probabilmente domenica, ma ormai è evidente che il ragazzo abbia aperto al Napoli, lo stesso suo entourage lo evidenzia con mezze ammissioni. Facendo contenti Giuntoli e Sarri, ma anche gli stessi capi rossoblù, che sotto sotto fanno il tifo per il Napoli, non volendo rinunciare a questo bendiddio. E ciò per certi versi è comprensibile, perché è un esercizio sbagliato pensare che il Bologna ha un proprietario con potenzialità economiche importanti e tante ambizioni, la verità è che si muove come una società di provincia, e figuratevi se una società di provincia non fa di tutto per cogliere al volo questa opportunità, anche se a campionato in corso.
Per altri versi no, il discorso cambia e per dovere di cronaca facciamo un’aggiunta: ricordiamo che attaccammo Guaraldi per aver ceduto a gennaio Diamanti, in quei giorni scrivemmo che fu molto grave la sua cessione e che quell’addio avrebbe potuto portare conseguenze negative. Come poi accadde.
Bene, nel caso in cui il Bologna ora vendesse Verdi, scriveremmo che sarebbe altrettanto grave, anche per il segnale sbagliato inviato sia alla squadra che alla gente. Forse addirittura più grave, considerati quelli che sono i numeri di Saputo e quelli di Guaraldi come portafoglio, anche se non vogliamo andare a fare i conti in tasca né all’uno né all’altro. Poi c’è anche da dire che Diamanti in Cina voleva andarci, mentre il desiderio di Verdi era di restare a Bologna.