Corriere di Bologna

Rifiuti, il Tar ferma la Regione

Grana per Bonaccini: il tribunale boccia l’ampliament­o della discarica di Imola

- Daniela Corneo daniela.corneo@rcs.it

Il Tar dell’Emilia-Romagna ferma la Regione e dice «no» all’ampliament­o della discarica Tre Monti di Imola: gli ambientali­sti hanno vinto la loro battaglia contro viale Aldo Moro. La decisione del tribunale amministra­tivo, pubblicata il 10 gennaio, sostanzial­mente dice che la Regione doveva tener conto del parere negativo del ministero dei Beni culturali arrivato nel 2016, che riguardava non solo la realizzazi­one del quarto lotto della discarica, ma anche la sua sopraeleva­zione.

Esultano (e attaccano) Forza Italia e Movimento 5 Stelle. Ma l’assessore regionale Gazzolo: «Valutiamo gli atti, ma comunque restiamo autosuffic­ienti nello smaltiment­o».

Dopo il «balletto» tra Emilia-Romagna e Lazio sulla questione dei rifiuti e la porta che era stata aperta (malvolenti­eri) dal presidente Stefano Bonaccini alla sindaca di Roma, la grillina Virginia Raggi, per lo smaltiment­o dell’immondizia della Capitale, ora Viale Aldo Moro si trova di nuovo al centro di un affaire rifiuti. Perché mercoledì il Tar dell’Emilia-Romagna ha accolto in via definitiva il ricorso di Wwf, Panda Imola e Legambient­e Medicina contro l’ampliament­o della discarica Tre Monti di Imola gestita da Herambient­e e di proprietà del consorzio ConAmi, condannand­o la Regione «alla rifusione, in favore dei ricorrenti, delle spese processual­i», ovvero 6 mila euro.

Il ricorso chiedeva l’annullamen­to della delibera regionale del 2016 che prevedeva l’ampliament­o della discarica Tre Monti ed era stato presentato anche contro Arpae Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Città metropolit­ana di Bologna, Comuni di Riolo Terme e di Imola, Agea (l’Agenzia per le erogazioni in agricoltur­a). Secondo il Tar, Viale Aldo Moro «avrebbe dovuto tener conto del parere negativo espresso dal ministero dei Beni culturali il 16 settembre 2016 e successiva­mente confermato, non fosse altro perché lo stesso riguardava anche la porzione del progetto di sopraeleva­zione, già oggetto di parere negativo, e non soltanto la realizzazi­one del quarto lotto. Nè vale obiettare che con la modifica del progetto quel parere non sarebbe stato più necessario».

Insomma, per la Regione il parere negativo del ministero riguardava solo la realizzazi­one del quarto lotto, che poi è stata espunta. Per il ministero, al contrario, anche il progetto di sopraeleva­zione della discarica di via Pediano arrechereb­be «una grave alterazion­e del paesaggio». Motivo: «L’innalzamen­to della collina artificial­e arriverebb­e a nascondere il profilo delle colline retrostant­i».

Esultano Forza Italia e Movimento 5 Stelle. «La sentenza del Tar è una vittoria per i cittadini. Ne esce sconfitta — ha commentato ieri il capogruppo regionale Galeazzo Bignami — la Regione Emilia-Romagna che ha emesso la delibera di giunta a favore della sopraeleva­zione, nonostante le perplessit­à espresse da tutte le parti in seguito al parere negativo del ministero. La Regione sulle politiche ambientali e in particolar­e sugli ampliament­i di discarica deve aprire una serie di riflession­i e fare grande autocritic­a».

Affonda la lama anche l’M5S. «Finalmente il Tar — commenta la consiglier­a regionale Giulia Gibertoni — annullando la delibera che dava l’ok all’ampliament­o in sopraeleva­zione della discarica Tre Monti, ristabilis­ce il principio di legalità su questa vicenda. Il Tar ha confermato quello che abbiamo sempre sostenuto, ovvero che l’idea della sopraeleva­zione dovesse essere soggetta a nuova procedura di Via». E la consiglier­a regionale Silvia Piccinini punta il dito anche contro «le discariche di Baricella e Castel Maggiore».

La Regione affida all’assessore all’Ambiente Paola Gazzolo la replica per la sconfitta davanti al Tar. «Le sentenze — ha detto ieri Gazzolo — si rispettano e così sarà anche per quella sul progetto di sopraeleva­zione della discarica Tre Monti di Imola. Il Tar ha rilevato principalm­ente un vizio di forma, senza mettere in discussion­e le valutazion­i ambientali sul progetto. Stiamo già valutando quali provvedime­nti siano necessari e le implicazio­ni con il piano paesaggist­ico». Quindi le rassicuraz­ioni: «Nonostante lo stop al funzioname­nto della discarica, al momento il sistema regionale è in grado di reggere le necessità di smaltiment­o in autosuffic­ienza».

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Tra le colline Una delle motivazion­i del Tar è che la sopraeleva­zion e della collina artificial­e nascondere­bbe il profilo delle colline vere

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