Rifiuti, il Tar ferma la Regione
Grana per Bonaccini: il tribunale boccia l’ampliamento della discarica di Imola
Il Tar dell’Emilia-Romagna ferma la Regione e dice «no» all’ampliamento della discarica Tre Monti di Imola: gli ambientalisti hanno vinto la loro battaglia contro viale Aldo Moro. La decisione del tribunale amministrativo, pubblicata il 10 gennaio, sostanzialmente dice che la Regione doveva tener conto del parere negativo del ministero dei Beni culturali arrivato nel 2016, che riguardava non solo la realizzazione del quarto lotto della discarica, ma anche la sua sopraelevazione.
Esultano (e attaccano) Forza Italia e Movimento 5 Stelle. Ma l’assessore regionale Gazzolo: «Valutiamo gli atti, ma comunque restiamo autosufficienti nello smaltimento».
Dopo il «balletto» tra Emilia-Romagna e Lazio sulla questione dei rifiuti e la porta che era stata aperta (malvolentieri) dal presidente Stefano Bonaccini alla sindaca di Roma, la grillina Virginia Raggi, per lo smaltimento dell’immondizia della Capitale, ora Viale Aldo Moro si trova di nuovo al centro di un affaire rifiuti. Perché mercoledì il Tar dell’Emilia-Romagna ha accolto in via definitiva il ricorso di Wwf, Panda Imola e Legambiente Medicina contro l’ampliamento della discarica Tre Monti di Imola gestita da Herambiente e di proprietà del consorzio ConAmi, condannando la Regione «alla rifusione, in favore dei ricorrenti, delle spese processuali», ovvero 6 mila euro.
Il ricorso chiedeva l’annullamento della delibera regionale del 2016 che prevedeva l’ampliamento della discarica Tre Monti ed era stato presentato anche contro Arpae Emilia-Romagna, Provincia di Ravenna, Città metropolitana di Bologna, Comuni di Riolo Terme e di Imola, Agea (l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura). Secondo il Tar, Viale Aldo Moro «avrebbe dovuto tener conto del parere negativo espresso dal ministero dei Beni culturali il 16 settembre 2016 e successivamente confermato, non fosse altro perché lo stesso riguardava anche la porzione del progetto di sopraelevazione, già oggetto di parere negativo, e non soltanto la realizzazione del quarto lotto. Nè vale obiettare che con la modifica del progetto quel parere non sarebbe stato più necessario».
Insomma, per la Regione il parere negativo del ministero riguardava solo la realizzazione del quarto lotto, che poi è stata espunta. Per il ministero, al contrario, anche il progetto di sopraelevazione della discarica di via Pediano arrecherebbe «una grave alterazione del paesaggio». Motivo: «L’innalzamento della collina artificiale arriverebbe a nascondere il profilo delle colline retrostanti».
Esultano Forza Italia e Movimento 5 Stelle. «La sentenza del Tar è una vittoria per i cittadini. Ne esce sconfitta — ha commentato ieri il capogruppo regionale Galeazzo Bignami — la Regione Emilia-Romagna che ha emesso la delibera di giunta a favore della sopraelevazione, nonostante le perplessità espresse da tutte le parti in seguito al parere negativo del ministero. La Regione sulle politiche ambientali e in particolare sugli ampliamenti di discarica deve aprire una serie di riflessioni e fare grande autocritica».
Affonda la lama anche l’M5S. «Finalmente il Tar — commenta la consigliera regionale Giulia Gibertoni — annullando la delibera che dava l’ok all’ampliamento in sopraelevazione della discarica Tre Monti, ristabilisce il principio di legalità su questa vicenda. Il Tar ha confermato quello che abbiamo sempre sostenuto, ovvero che l’idea della sopraelevazione dovesse essere soggetta a nuova procedura di Via». E la consigliera regionale Silvia Piccinini punta il dito anche contro «le discariche di Baricella e Castel Maggiore».
La Regione affida all’assessore all’Ambiente Paola Gazzolo la replica per la sconfitta davanti al Tar. «Le sentenze — ha detto ieri Gazzolo — si rispettano e così sarà anche per quella sul progetto di sopraelevazione della discarica Tre Monti di Imola. Il Tar ha rilevato principalmente un vizio di forma, senza mettere in discussione le valutazioni ambientali sul progetto. Stiamo già valutando quali provvedimenti siano necessari e le implicazioni con il piano paesaggistico». Quindi le rassicurazioni: «Nonostante lo stop al funzionamento della discarica, al momento il sistema regionale è in grado di reggere le necessità di smaltimento in autosufficienza».