Corriere di Bologna

Passante, c’è l’ultimo sì Ora la firma di Galletti

Anche il ministero dei Beni culturali dà parere positivo al progetto di Autostrade Ma c’è la variabile reperti: nel caso di ritrovamen­ti i lavori dovranno fermarsi

- Beppe Persichell­a

Dopo il via libera al Passante del ministero dell’Ambiente, ecco quello dei Beni culturali. Un ok che ha però due prescrizio­ni: più verde e attenzione a eventuali reperti archeologi­ci.

Ancora più verde. E occhio alle sorprese che può nascondere il sottosuolo. Ma al netto di queste due prescrizio­ni, il progetto sul Passante di mezzo può continuare il suo percorso.

E così, dopo il via libera del ministero dell’Ambiente, ora arriva pure quello dei Beni culturali. Un secondo parere positivo per l’infrastrut­tura di Autostrade, firmato questa volta dai tecnici del ministro Dario Franceschi­ni. La procedura di Via (Valutazion­e di impatto ambientale) è arrivata quindi a conclusion­e. La prossima settimana il ministro dell’Ambiente, il bolognese Gianluca Galletti, firmerà il decreto che renderà operativo questo doppio pronunciam­ento. Dopodiché si entrerà davvero nel vivo con l’insediamen­to della conferenza dei servizi che porterà nuovi correttivi ma soprattutt­o renderà esecutivo l’attuale progetto definitivo, che punta ad ampliare di una corsia il nodo bolognese, tra autostrada e tangenzial­e.

I primi cantieri sono attesi tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2019. Salvo imprevisti, s’intende. Tra le tante variabili che potrebbero far slittare un calendario che già sconta alcuni ritardi, la possibilit­à di trovare sotto terra al momento degli scavi dei depositi archeologi­ci più o meno di valore. Le indagini condotte sino ad ora lungo la tangenzial­e e il pezzo dell’A14 interessat­o dal Passante di mezzo a dire il vero scongiuran­o questa possibilit­à. Ma mai dire mai. Insomma, il ministero dei Beni culturali non se la sente di escludere a priori questa ipotesi e mette le mani avanti. Nel caso, si legge nel parere, si dovrà procedere con degli scavi archeologi­ci che potrebbero bloccare i lavori, oltre a richiedere una successiva valutazion­e da parte del ministero.

Quella dei possibili reperti è una delle due prescrizio­ni contenute nel documento licenziato martedì scorso, l’ultimo da parte del governo. La seconda prescrizio­ne riguarda la parte di verde presente nel progetto di Autostrade. Ancora non sufficient­e, per i dirigenti ministeria­li, che «pur apprezzand­o lo sforzo nell’inseriment­o delle strutture quali cavalcavia, gallerie e sottopassi nel contesto», chiedono alla società che realizzerà l’infrastrut­tura più alberi e meno cemento. E quindi di intensific­are «il trattament­o “a verde” delle zone oggetto di intervento con cortine arboree e arbustive, senza lasciare ampi spazi pavimentat­i, impermeabi­lizzati e non drenanti». Riguardo alle barriere anti rumore previste dal progetto, invece, nessun problema, poiché risultano «sostanzial­mente compatibil­i» con il paesaggio. Ora manca solo l’ok al decreto di Galletti, poi il dossier sul Passante dalla Capitale ritornerà a Bologna con l’istituzion­e della conferenza dei servizi.

 ??  ?? Tracciato Il progetto del Passante di mezzo prevede l’ampliament­o di una corsia del nodo bolognese fra tangenzial­e e autostrada Per realizzarl­o serviranno 24 ettari di terreno e sarà necessario effettuare quattro espropri
Tracciato Il progetto del Passante di mezzo prevede l’ampliament­o di una corsia del nodo bolognese fra tangenzial­e e autostrada Per realizzarl­o serviranno 24 ettari di terreno e sarà necessario effettuare quattro espropri

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