Trovato morto lungo l’A14 Era un giovane profugo afghano
La Procura indaga per omicidio colposo. Potrebbe aver viaggiato attaccato al mezzo pesante
Aveva in tasca un foglio rilasciato dalle autorità greche che attesta il suo status di richiedente asilo. Per ora è tutto quello che si sa su un 26enne afghano trovato morto sull’asfalto dell’autostrada A14, tra il casello di Imola e quello di Castel San Pietro, nella notte fra mercoledì e giovedì.
Gli inquirenti si chiedono come abbia fatto quel ragazzo, vestito solo di un pantalone e una maglietta estiva, ad arrivare sul ciglio dell’autostrada. Se si sia aggrappato a un tir o ammassato nel cassone di un camion per raggiungere il Nord Europa. Non è escluso neanche che il ragazzo sia stato investito mentre camminava sul ciglio della strada, ma è un’ipotesi meno probabile.
Il suo viaggio della speranza è finito sull’asfalto dell’autostrada A14, tra il casello di Imola e quello di Castel San Pietro Terme. Gli inquirenti si chiedono in queste ore come abbia fatto quel ragazzo di 26 anni afghano, vestito solo di un pantalone e una maglietta estiva, ad arrivare sul ciglio dell’autostrada dove è stato trovato cadavere nella notte tra mercoledì e giovedì. Se si sia aggrappato con tutte le sue forze alla speranza di una vita migliore, tanto da arrivare a tentare di raggiungere il Nord Europa aggrappato a un tir o ammassato nel cassone di un camion.
Il giovane aveva in tasca un foglio rilasciato dalle autorità greche che attesta la richiesta dello status di rifugiato. Per ora è tutto quello che si sa di lui: la polizia stradale e il pm Flavio Lazzarini indagano per capire cosa gli sia successo ma i segni evidenti sul corpo sembrerebbero escludere l’ipotesi di un omicidio volontario. Il corpo era dilaniato da una serie di ferite, compatibili con l’ipotesi di un investimento, così gravi da renderlo irriconoscibile.
Non è escluso neanche che il ragazzo sia stato investito mentre camminava sul ciglio della strada, ma è un’ipotesi meno probabile. Più probabile è che sia arrivato in Italia imbarcandosi su un traghetto dalla Grecia al porto di Ancona e lì potrebbe aver preso un passaggio da un camionista o essersi nascosto in un tir. Si cerca in queste ore l’autista che l’avrebbe caricato, anche per capire se fosse a conoscenza o meno del ragazzo che viaggiava sul suo mezzo e se si sia accorto della tragedia.
Il 26enne potrebbe aver intrapreso la stessa rotta pericolosa che centinaia di suoi coetanei tentano per arrivare in Nord Europa. Non è la prima volta che vengono scoperti migranti afghani aggrappati alla parte inferiore dei camion. E il 26enne, stremato, potrebbe non aver avuto le forze di restare aggrappato ed essere caduto finendo poi investito dallo stesso tir.
La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disporrà l’autopsia sul corpo. Il ragazzo non aveva con sé giubbotto o altri indumenti per ripararsi dal freddo, nei pantaloni gli investigatori hanno trovato la carta che attesta la richiesta dello status di rifugiato e i suoi documenti. A notare il corpo, intorno alla mezzanotte di ieri, un camionista straniero, che, dalla cabina di guida, ha visto la sagoma sul ciglio dell’autostrada e si è fermato per verificare che fosse un corpo. Quando ne ha avuto la certezza ha chiamato subito la polizia stradale che è intervenuta insieme al pm di turno e al medico legale.
Inizialmente gli accertamenti si sono concentrati su un testimone sospetto: il camionista l’ha visto fermo nei pressi del corpo e quando gli si è avvicinato l’uomo è scappato. Ma quando è stato rintracciato, grazie ai dati di accesso al casello, ha spiegato di essersi solo spaventato.