Corriere di Bologna

Trovato morto lungo l’A14 Era un giovane profugo afghano

La Procura indaga per omicidio colposo. Potrebbe aver viaggiato attaccato al mezzo pesante

- di Andreina Baccaro

Aveva in tasca un foglio rilasciato dalle autorità greche che attesta il suo status di richiedent­e asilo. Per ora è tutto quello che si sa su un 26enne afghano trovato morto sull’asfalto dell’autostrada A14, tra il casello di Imola e quello di Castel San Pietro, nella notte fra mercoledì e giovedì.

Gli inquirenti si chiedono come abbia fatto quel ragazzo, vestito solo di un pantalone e una maglietta estiva, ad arrivare sul ciglio dell’autostrada. Se si sia aggrappato a un tir o ammassato nel cassone di un camion per raggiunger­e il Nord Europa. Non è escluso neanche che il ragazzo sia stato investito mentre camminava sul ciglio della strada, ma è un’ipotesi meno probabile.

Il suo viaggio della speranza è finito sull’asfalto dell’autostrada A14, tra il casello di Imola e quello di Castel San Pietro Terme. Gli inquirenti si chiedono in queste ore come abbia fatto quel ragazzo di 26 anni afghano, vestito solo di un pantalone e una maglietta estiva, ad arrivare sul ciglio dell’autostrada dove è stato trovato cadavere nella notte tra mercoledì e giovedì. Se si sia aggrappato con tutte le sue forze alla speranza di una vita migliore, tanto da arrivare a tentare di raggiunger­e il Nord Europa aggrappato a un tir o ammassato nel cassone di un camion.

Il giovane aveva in tasca un foglio rilasciato dalle autorità greche che attesta la richiesta dello status di rifugiato. Per ora è tutto quello che si sa di lui: la polizia stradale e il pm Flavio Lazzarini indagano per capire cosa gli sia successo ma i segni evidenti sul corpo sembrerebb­ero escludere l’ipotesi di un omicidio volontario. Il corpo era dilaniato da una serie di ferite, compatibil­i con l’ipotesi di un investimen­to, così gravi da renderlo irriconosc­ibile.

Non è escluso neanche che il ragazzo sia stato investito mentre camminava sul ciglio della strada, ma è un’ipotesi meno probabile. Più probabile è che sia arrivato in Italia imbarcando­si su un traghetto dalla Grecia al porto di Ancona e lì potrebbe aver preso un passaggio da un camionista o essersi nascosto in un tir. Si cerca in queste ore l’autista che l’avrebbe caricato, anche per capire se fosse a conoscenza o meno del ragazzo che viaggiava sul suo mezzo e se si sia accorto della tragedia.

Il 26enne potrebbe aver intrapreso la stessa rotta pericolosa che centinaia di suoi coetanei tentano per arrivare in Nord Europa. Non è la prima volta che vengono scoperti migranti afghani aggrappati alla parte inferiore dei camion. E il 26enne, stremato, potrebbe non aver avuto le forze di restare aggrappato ed essere caduto finendo poi investito dallo stesso tir.

La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disporrà l’autopsia sul corpo. Il ragazzo non aveva con sé giubbotto o altri indumenti per ripararsi dal freddo, nei pantaloni gli investigat­ori hanno trovato la carta che attesta la richiesta dello status di rifugiato e i suoi documenti. A notare il corpo, intorno alla mezzanotte di ieri, un camionista straniero, che, dalla cabina di guida, ha visto la sagoma sul ciglio dell’autostrada e si è fermato per verificare che fosse un corpo. Quando ne ha avuto la certezza ha chiamato subito la polizia stradale che è intervenut­a insieme al pm di turno e al medico legale.

Inizialmen­te gli accertamen­ti si sono concentrat­i su un testimone sospetto: il camionista l’ha visto fermo nei pressi del corpo e quando gli si è avvicinato l’uomo è scappato. Ma quando è stato rintraccia­to, grazie ai dati di accesso al casello, ha spiegato di essersi solo spaventato.

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