Corriere di Bologna

La solita Effe Brutta, sporca e vincente

Friulani anche a +11, solita sofferenza della Effe prima dello sprint finale. Quarta vittoria di fila

- di Enrico Schiavina

Soffre, va sotto, gioca male per lunghi tratti, però non smette mai di lottare, e alla fine la porta a casa, la Fortitudo. Piega Udine col solito copione, che è lo stesso di tante partite recenti, anzi forse ormai è il tema del campionato. Magari non convince, però vince, la squadra di Boniciolli: riuscirci così spesso, senza ancora aver trovato il modo di sfondare il tetto dei 76 punti, che sono il massimo segnato quest’anno al PalaDozza, fermandosi al 47% dal campo, è una qualità, su questo non c’è dubbio. Si ritrova anche a -11 a metà del terzo, sotto una cappa di negatività che quasi si tocca, c’era di che sfaldarsi ed affondare e invece no, finisce in gloria. A cavarla di nuovo d’impiccio c’è prima di tutto il grande mestiere di Rosselli, ma quel che emerge ancora una volta è la durezza del gruppo, i suoi nervi saldi. La qualità no, ma quella magari verrà.

Quarta vittoria in fila, battuta anche Udine, non una squadretta ma la terza in classifica, fatta la tara a un’assenza pesantissi­ma, quella di Rain Veideman, a casa con l’influenza. L’estone dei friulani è l’uomo più importante, magari non il primo realizzato­re, quello è Kendall Dykes che nel primo tempo ne mette 15, spaventa l’arena e con la sua esuberanza ne diventa il primo nemico, ma anche per questo va fuori giri (2 nella ripresa) e fuori per falli: anche il fattore campo conta, eccome. E poi conta la difesa, che continua a funzionare: 56, 62, 62 e 67 punti concessi nelle quattro gare della striscia positiva. E contano i rimbalzi, +9 contro una delle squadre più fisiche del campionato. Ma anche dall’attacco qualche buona notizia arriva: si sblocca Legion, importante nella rimonta, e gioca bene Fultz, il migliore di tutti all’inizio, quando è andato in crisi prolungata McCamey.

Quella del play americano sembrava una serataccia, come quella della squadra se non peggio, invece anche lui alla lunga si riprende, e nel finale c’è. Dopo neanche due minuti Boniciolli lo sbatte in panchina facendogli uno shampoo plateale, dando il via libera alla prima, eccellente apparizion­e di Fultz, a segno con tutti i suoi primi tre colpi dall’arco, oro colato per un attacco che fa una fatica del diavolo. Con le sue zone, peraltro ampiamente previste, Lardo riesce a lungo a spostare il confronto esattament­e dove voleva: nel pantano. McCamey rientra, pesta la riga e torna fuori, nel primo tempo in 4 minuti colleziona 3 perse, con zero di tutto il resto. L’Aquila al riposo è ferma a 29 punti col 37% al tiro, poi becca uno 0-11 a metà terzo e finisce due volte sotto di 11. La riprende Rosselli, che ferma Dykes. Chiudere sotto di 1 il terzo è un affarone, poi c’è Legion e un Italiano ignorantis­simo nella spallata decisiva.

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Battaglia Una lotta sotto canestro tra la Fortitudo e Udine

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