Casini candidato, Saliera storce il naso
Saliera Meglio drenare voti al centrodestra o perderli a sinistra?
Non sono pochi nel Pd a pensarlo, quasi nessuno però esce allo scoperto. Tocca allora all’ex segretario del Pd (regionale e provinciale) Salvatore Caronna dare voce all’insofferenza che sta montando dentro al partito bolognese per l’assai possibile candidatura di Pier Ferdinando Casini in uno dei collegi uninominali (probabile quello del Senato). E lo fa attraverso un post su Facebook che viene presto apprezzato dalla presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera.
«Prendere in considerazione, da parte del Pd, di candidare Casini a Bologna significa abiurare definitivamente alla propria storia, ai propri valori ed ideali», scrive Caronna. L’ex presidente della Camera, ricorda, «è uno dei principali avversari della sinistra bolognese», sin dagli anni ‘80, quando c’erano il Pci e la Dc, e poi ancora negli anni ‘90, con l’Ulivo e la Casa delle Libertà. «Lo era, noto delle amnesie imbarazzanti da parte di dirigenti del Pd bolognese che pure qualcosa dovrebbero ricordare, quando sosteneva Guazzaloca e la destra», rincara la dose Caronna. «Accettare oggi di eleggerlo, o quantomeno provarci, significa ammettere che le sue idee, le sue battaglie, i suoi valori erano quelli giusti. Lo si può fare con o senza vergogna. Non cambia la sostanza», il suo affondo finale. Parole che colpiscono Saliera, che mette un «mi piace» al post dell’ex segretario dem, oggi dirigente cooperativo. «Ho molta stima di Casini che conosco personalmente da anni», spiega la presidente del parlamentino di Viale Aldo Moro. Ma il punto, distingue Saliera, è politico. «Il mio interrogativo è: drenare voti dal centrodestra o rischiare di perdere voti della sinistra?». E la presidente dell’Assemblea legislativa una risposta ce l’ha: «La sintesi tra sinistra, democrazia laica e cattolicesimo popolare l’abbiamo fatta prima con l’Ulivo e poi con il Pd».