Travolta e uccisa su via Toscana Maria, una vita per la chirurgia
Medico, 49 anni, lavorava a Villa Serena. «Una vita per i pazienti». L’ha investita un’auto accanto alle strisce
Aveva dedicato la vita alla medicina, aveva preso casa di fronte a Villa Serena per essere sempre disponibile ogni volta che qualche anziano avesse avuto bisogno. Ieri mattina presto, Maria Giuseppa Algieri, medico 49enne, è morta proprio di fronte alla casa di cura e residenza per anziani in cui lavorava. Una manciata di minuti prima delle 7 del mattino, proprio mentre sorgeva l’alba, la donna stava attraversando via Toscana, quando un’automobile l’ha investita vicino alle strisce pedonali. La donna che guidava l’auto, una Volvo che viaggiava in direzione centro, è una bolognese di 48 anni: si è fermata subito e ha chiamato i soccorsi. Sul posto è arrivata l’ambulanza del 118 ma per la vittima non c’era già più nulla da fare. Secondo i rilievi sarebbe morta sul colpo, a causa delle ferite riportate nell’impatto. Il suo corpo è stato sbalzato in aria andando a sbattere prima sul cofano del veicolo e poi finendo sull’asfalto. Dell’incidente è stato informato il pm di turno Antonella Scandellari, i vigili urbani hanno fatto tutti i rilievi necessari e hanno acquisito anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza di Villa Serena perché non è ancora chiaro come l’automobilista abbia potuto investirla. Quel tratto di via Toscana è stato teatro di investimenti pedonali già in altre occasioni e i residenti hanno segnalato più volte sia la scarsa illuminazione che la velocità troppo elevata a cui viaggiano le macchine. Sarà ora l’inchiesta per omicidio stradale a stabilire la dinamica dell’incidente. Originaria della Calabria, del comune di San Cosmo Albanese in provincia di Cosenza, Maria Giuseppa lavorava da più dieci anni come medico internista nelle strutture del consorzio Colibrì e ieri mattina stava andando a seguire un corso di Geriatria a San Marino. «Era un bravo medico, disponibile in qualsiasi momento, una persona eccezionale, solare, che aveva dedicato totalmente la sua vita alla medicina» ricorda di lei Paolo Baroncini, direttore sanitario della clinica Ai Colli, dove la vittima lavorava oltre che a villa Serena. La famiglia, alla quale era molto legata, era rimasta nel paese d’origine.